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Ma a Lecco il commercio non sa valorizzare le eccellenze del luogo

Lecco - Egregio direttore, le attività commerciali sono in crisi e in tanti chiudono. Colpa dalle scellerate politiche dei governi della sinistra mondialista, cioè i governi Monti e Letta che, evidentemente, favoriscono i potenti, cioè i gruppi economici multinazionali proprietari degli ipermercati.

Detto questo, non si possono tacere le responsabilità degli stessi commercianti. Il commercio lecchese non ha saputo offrire una valida alternativa alla grande distribuzione, perchè non si è diversificato da questa. Non è possibile che nella maggior parte dei superstiti negozi e negozietti si trovino, sostanzialmente, gli stessi prodotti che trovi nelle grandi catene commerciali, però più cari! Possibile che i commercianti lecchesi, in gran parte, non sappiano rivolgersi ai piccoli produttori del territorio, rifornendosi solo da loro e, dunque, puntando sulla tipicità, la genuinità, l'artigianalità del prodotto?

In questo modo disporrebbero di una offerta di sicuro interesse, alta qualità e diversificata: in pratica, avrebbero ragione di esistere. Certo, di pari passo dovrebbe andare l'istruzione per sensibilizzare i lecchesi, ormai sempre più gente da panini che sanno di plastica mangiati al fast food, facendo, invece, riscoprire la cultura e l'amore per il prodotto tradizionale e fatto come Dio comanda, insomma dell'eccellenza locale. Ma questo è un  compito di cui dovrebbero farsi carico le organizzazioni dei commercianti.

Gino Pozzi

19 settembre 2013