Papa Francesco e la Kienge siano misericordiosi anche coi due marò
Lecco - Egregio direttore, in questi giorni, bombardati dalle tragiche notizie sulle morti dei migranti dobbiamo anche subire l’aggressione di politici che vogliono eliminare l’unica legge (non applicata) sull'immigrazione, la Bossi Fini, responsabile a loro dire delle morti nel Mediterraneo.
Non riescono ad intercettare un barcone in difficoltà, ma un operatore Rai intervista in Libia un organizzatore delle traversate nel momento in cui un barcone è alla deriva con trecento persone di cui una trentina moriranno. Il premier dice che da lunedì inizierà una operazione militare Italiana per rendere sicure le traversate del mare ma si scorda dei due marò prigionieri in India, colpevoli di un reato inerente alla loro missione di scorta della nave mercantile.
Silenzio assoluto anche dal ministro dell’Integrazione che, mentre grida attenzione verso i migranti, ignora totalmente gli uomini della Marina Militare (a cui appartengono i due marò) che devono intervenire in tutte le situazioni ed emergenze. Non ho ancora sentito la voce del Papa, profondo conoscitore del Manzoni, lanciare ai politici indiani quella implorazione che Lucia, un'umile contadina, fece al suo carceriere: “Dio perdona tante cose per un'opera di misericordia". Perché dobbiamo sempre subire e tacere? Distinti saluti,
Claudio Ratti
13 ottobre 2013