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Femminicidio, siamo gli ultimi in Europa per numero di donne assassinate

Lecco - La Laura Boldrini, impareggiabile presidente della camera degli onorevoli, vuole richiamare in aula i deputati il 20 agosto. La Bundestag, il parlamento tedesco, è in vacanza da fine giugno e aprirà a metà settembre, e così fanno in Francia, Inghilterra etc, ma qui da noi c'è da convertire in legge il decreto del governo Letta contro il femmicidio.

URGENZA DEL... 1992. L'urgenza, ha proclamato la Boldrini, è massima... infatti i dati Istat dicono che dal 1992 il tasso di donne assassinate è rimasto sostanzialmente quello: lo 0,5 ogni 100 mila abitanti. Dal '92! Non solo, negli ultimi anni la percentuale di donne uccise risulta in calo. E non è tutto. L'Italia figura tra i Paesi d'Europa, e del mondo, che presentano il numero più basso di femmicidi. Stando all'ultimo rapporto Onu sugli omicidi in base al sesso, in quasi tutti gli Stati del Vecchio Continente il tasso degli omicidi di donne è ben superiore rispetto a quello italiano.

EMERGENZA? IN NORD EUROPA! In rapporto alla popolazione, i Paesi del Nord Europa presentano mediamente tassi di femminicidio circa tre volte maggiori di quelli italiani o comunque di gran lunga superiori a quelli del Belpaese, e ciò vale per Austria, Svezia, Finlandia, Francia, Germania, Svizzera... Allora, perchè questa sonata di tromboni sul femmicidio, sino a presentare come emergenza un fenomeno che è "in sonno" da 20 anni e che ci colpisce solo di striscio rispetto agli altri Paesi?

MEDIATICA MENATA. Guarda caso, questa mediatica menata ha conosciuto il massimo del vigore con l'avvento del governo dei cosiddetti tecnici, quando si trattava di massacrare i contribuenti per scopi che non sono ancora del tutto chiari. Ora si continua con il governo Letta che, in aggiunta, vuole imbavagliare i cittadini sull'omosessualità e sull'immigrazione. La quale, questa sì, continua a creare problemi di sicurezza visto che, mentre i femminicidi calano persino rispetto agli anni Novanta, stanno invece aumentando (+25,8%) gli assassinii compiuti dalla criminalità comune, in stretto rapporto all'impennata immigratoria. E l'impressione è che pompare la balla del femminicidio consenta di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica da ben più reali emergenze e concreti fallimenti.

Giulio Ferrari

11 agosto 2013