Mentre l'euro ci rovina, Bersani propone al Pdl le nozze omosex
Merate - Egregio direttore, chi si accorge ancora che il debito pubblico sia uno dei grossi problemi di cui il prossimo governo dovrà occuparsi, alzi la mano… Io mi chiedo, cosa mai potrebbe fare un Bersani ? C’è l’euro straforte, altro grande problema, un peso incredibile appeso al collo delle società che esportano.
Molti, anzi moltissimi esperti economisti ci suggeriscono di fuggire dall’euro. Che l’euro appaia sempre più insostenibile, lo vedrebbe anche un cieco. Impossibile e inutile restare nell’austerità; anche la grossa banca danese Saxo Bank con il suo amministratore delegato continua a dire: “L’euro è spacciato. Quando anche la Francia entrerà nel pieno della crisi che già ha travolto Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia, la moneta unica esploderà”. Sembra proprio che i nostri “politicanti da strapazzo” non abbiano ancora capito; sono tutti lì, disposti a tenerci “saldati” all’euro, fino alla nostra morte economica. Monti si agita perché, uomo referente del sistema finanziario, vuol governare con destra e sinistra, senza che si possa chiedere una posizione, un parere, circa il disastro a cui ci ha condotto l’euro. E neppure sulla possibilità concreta che Bce possa svalutare un po’ la moneta, come risposta alle concrete svalutazioni di Giappone, Cina, GB, Usa. “Niente..., solo austerità, si resta nell’euro, costi quel che costi".
Appena l’altro ieri, Daimler Mercedes ha messo sul mercato le obbligazioni per tirare su i soldi tra i risparmiatori italiani, con rimborso nel 2015. Eh si : la Germania in casa propria scherza sulla “nostra” povertà. Poi però i nostri sudati risparmi (perché ce ne sono) fanno gola ai teutonici, che li vogliono in prestito. Ma Daimler restituirà i soldi agli acquirente “con la valuta che sarà in corso legale in Italia” al 2015. I tedeschi, cioè, immaginano già che l’Italia uscirà dall’euro. E si organizzano. Essi potranno godere dell’euro ancora per qualche anno (la monetaccia li libera dalla concorrenza); poi troveranno mille motivi “per non aiutare alcun paese europeo indebitato”, daranno la colpa ad esempio a Francia o Italia, faranno saltare l’euro, si tornerà al serpentone monetario.
Ma Bersani & C. non hanno niente da ridire. Post comunisti e pseudo liberali tutti d’un pezzo non decidono niente: “Non si esce dall’euro”. Subalterni a Monti, ai banchieri, ai tedeschi, fino alla fine. Quindi, per adesso, di tutto il programma consociativo che potrebbero mettere in piedi Pd E Pdl (sempreché l’inciucio si faccia), si possono ipotizzare: il riconoscimento delle unioni di fatto, e magari delle nozze gay, perché l’Europa lo chiede; l’estensione della legge Mancino agli omosessuali (quella fatta contro i neofascisti, per punire l'incitamento alla violenza, alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi); il divieto dell’uso del contante sopra una cifra ridicola (50 o 100 euro), altra idea geniale della “grande guerra” all’evasione; la continuazione della guerra al diritto di proprietà e di risparmio, all’iniziativa privata; in un modo o nell’altro fa parte delle intenzioni del vecchio partitismo, fra cui il “non intervento” presso i pubblici dipendenti – tanto efficienti.
Guerra ai privati che rischiano, alle categorie professionali, ai benzinai, ai farmacisti, ai commercianti, colpevoli tutti della mancata competitività del paese. Insomma, il succo di un bel programma post elettorale, che può raccogliere il consenso di tanti pidiellini, che non hanno smesso di sognare “le poltrone”. Non è che qualche politico di oggi l’abbia detto chiaro. Intendiamoci. Ma lo abbiamo inteso. Non coltiviamo l’idea che si possa fare altro. Di fronte ai problemi di sempre, corruzioni, parassitismi, debito pubblico, tasse da strangolare, “le menti” della vecchia politica non sanno immaginare altro. La situazione di oggi vede un Bersani che ha fatto una schifosissima campagna elettorale. Non è che gli mancassero i grandi pagliacci della politica sempre in scena.
Il fatto è che Bersani si rifiuta di osservare e ragionare sui tempi nuovi. I “compagni di partito”, veri sostenuti del pubblico denaro, l’hanno votato, preferito e sostenuto contro Renzi. E continueranno a sostenerlo come “usato sicuro” alle prossime primarie. Ciò che i “compagni” sperano è che Bersani mantenga le coop libere da tasse, le centinaia di migliaia di insegnanti che sfornano “nuovi sinistri”, le regioni rosse accuratamente evitate dalle indagini della magistratura, la possibilità di tenere l’orecchino della Puglia attaccato al carro del Pd. E magari mantenere Montepaschi “una banca che fa la banca”. E già, così il prode mascherina: “la banca fa la banca, la politica fa la politica”. E questo lo ha detto all’inizio della campagna elettorale. Ma durante e dopo, il “nostro” non ha detto più niente.
Altro che “smacchierò il ghepardo”. Finirà che ci andrà a braccetto, col ghepardo. Uniti come sono dal non saper concepire, non avere il coraggio di pensare alcuna alternativa. Intanto non pochi esperti di “porcherie nostrane” iniziano ad ipotizzare un governo Bersani-Monti, con l’appoggio esterno dei berlusconiani in funzione antigrillina. In questi ultimi 45 giorni Bersani ha fatto veramente il pesce in barile, com’è sua natura, ma soprattutto come il partito gli comanda. Corriamo il rischio di essere governati dal grosso pesce in barile. Dall’ideologia sopravvissuta di un Pci che rifiuta Renzi; da un ideologismo mortale, un senilismo progressivo di un comunismo che non vuol farsi da parte.
Del resto Bersani non può fare altro. Un programma per il paese non ce l’ha, non esiste. Il programma è quello di Monti. Imbarcando Monti nel futuro governo come tecnico, con altri tecnici ovviamente, si presenta all’estero come “un continuatore”. Adesso poi che Monti si è fatto un partito per avere una forza parlamentare propria e quindi più potere contrattuale, finirà che faranno un governo insieme, magari con l’appoggio esterno del Pdl, perché lo vuole la solita Europa, lo vogliono i creditori. Insomma, vedremo lo storico partito della sinistra che fa l’inciucio con il Pdl, per governare con il partito dei banchieri, dei creditori e degli eurocrati. Un tantino imbarazzante.
Questo “nuovo” governo tornerà a menare tasse a dritta e a manca, da togliere la pelle agli italiani (i risparmi ammontano a oltre 8.000 miliardi di euro – piatto ricco mi ci ficco), ancor più che Monti 1.0, come si dice. Un pasticciaccio all’italiana dall’odore pessimo. Una doppiezza che sa di vecchia tattica politichese (non a caso si parla di vecchi e opportuni compromessi storici con la Dc). C’è da farsi il fegato doppio, a sbirciare i programmi del politichese: frasi inviate a chi “deve capire”, ai poteri forti esterni, agli interessati perché non cambi un tubazzo di niente, alla Merkel, alle caste dei dipendenti pubblici, alla magistratura. Un doppismo senza precedenti, tanto per andare all’offensiva contro una crisi.
Goffredo Bursi (Alleanza Cristiana per Merate. Comitato di liberazione fiscale per l’Italia)
10 aprile 2013