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A Lecco Ambrosoli promise legalità Adesso si sbarazzi dei 30 indagati

Lecco - Sono 30 i consiglieri regionali lombardi del centrosinistra indagati per peculato. L'ipotesi di reato riguarda certi rimborsi in denaro pubblico ottenuti soprattutto dai rappresentanti del Pd. Nel mirino dei magistrati le spese per cene, pranzi, hotel, mangiate di sushi, la stampa di libri e persino... un regalo di nozze. Tutta roba che sarebbe stata pagata dai contribuenti.

DIMETTERSI DOPO. Ora accade che la notizia dei 30 indagati del centrosinistra giunga a liste elettorali già completate e depositate. Umberto Ambrosoli, dunque, potrebbe trovarsi intorno un bel numero di candidati nei guai con la giustizia. Così il successore di Penati (nel senso di nuovo candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia) ha pensato bene di rivolgersi alle altre liste della sua coalizione (la sua civica non contiene ex consiglieri regionali) chiedendo a coloro che saranno rieletti di dimettersi in caso di rinvio a giudizio.

AMARE SORPRESE. Curiosa richiesta: se qualcuno fosse stato disonesto (il condizionale è d'obbligo) gli si chiede l'onestà di sacrificare la sua lucrosa carica, non avendo egli rinunciato a lucrare sugli indebiti rimborsi. Siamo certi che le cose andranno come desidera l'aspirante presidente? Ambrosoli venne a Lecco promettendo, innanzitutto, legalità. Ora, se vuole mantenere fede al suo proposito, senza temere amare sorprese, non gli resta che una possibilità: lui ha la sua civica, controlli le altre liste e ritiri quelle che rischiano l'imbottitura di indagati.

G. F.

30 gennaio 2013