Monti, una sciagura per Lecco: crollano i parametri economici
UN ANNO DISASTROSO. Lecco – Tra provincia e capoluogo sono in tanti a maledire il ribaltone di Gianfranco Fini che portò al potere Mario Monti. Un anno di governo dei cosiddetti tecnici ha messo in ginocchio la zona più produttiva del Belpaese. Dagli ultimi dati della Camera di Commercio di Lecco, un drammatico confronto tra il periodo del Cavaliere e quello del senatore a vita.
A PICCO PRODUZIONE E FATTURATO. Nel 2012 l'economia lecchese, stremata da misure depressive, ha subito un drammatico rallentamento rispetto al periodo berlusconiano. La produzione industriale è calata del 3,6% nel confronto con il 2011, con ordini e fatturato bloccati. Ma il disastro maggiore riguarda le imprese artigiane, con ordini e fatturato in calo a precipizio. Per l'artigianato nel 2012 la produzione è calata del 5,2%, gli ordini del 6% e il fatturato del 4,1% rispetto al 2011.
CASSA INTEGRAZIONE ALLE STELLE. Pesanti i dati occupazionali: secondo le previsioni del 1° trimestre 2013 (Indagine Excelsior), recentemente diffuse da Unioncamere Italiana, le imprese lecchesi prevedono 530 assunzioni2 (nel quarto trimestre erano 610). Il numero di ore di cassa integrazione guadagni ordinaria autorizzate nel 2012 è cresciuto notevolmente rispetto allo stesso periodo del 2011: per Lecco le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate dall’Inps nel 2012 sono cresciute del 7% rispetto al periodo del governo Berlusconi, attestandosi a oltre 15 milioni di ore (anche in Lombardia e in Italia c’è stato un aumento, rispettivamente del 7,5% e del 12,1%).
FAMIGLIE IN DIFFICOLTA'. Il presidente della Camera di Commercio di Lecco Vico Valassi commenta: “Il 2012 è stato un anno decisamente difficile per le nostre imprese e in generale per tutto il sistema territoriale, con ripercussioni negative sulle famiglie. Non dimentichiamoci che la crisi perdura da fine 2008, e ha messo a dura prova il tessuto produttivo locale, lombardo, nazionale ed europeo". "Il nostro territorio - conclude - è caratterizzato da imprenditori e lavoratori che confermano la qualità della tradizione manifatturiera lecchese. E' fondamentale investire ancora di più sulla formazione, sull’aggiornamento professionale continuo, sull’innovazione compresa l’internazionalizzazione, sulla ricerca e sul trasferimento tecnologico".
21 febbraio 2013