Invia articolo Stampa articolo
La balla del secolo: Monti che salva l'Italia e Berlusconi che la rovinò

Lecco - Tra le balle più clamorose della campagna elettorale ce n'è una che le supera tutte per infondatezza e che, pure, viene ripetuta ossessivamente in assenza di argomenti migliori. Si legge e ascolta con insistenza che il governo "tecnico" di Mario Monti, ex primo consulente del ministro Cirino Pomicino, avrebbe salvato l'Italia dopo che il governo del Centrodestra guidato da Silvio Berlusconi ci stava per condurre sul baratro.

SUPDORATA PROPAGANDA. Le crude cifre, tuttavia, smentiscono senza appello questa spudorata propaganda. La manovra Salva Italia del governo Monti, infatti, ha contribuito solo per un decimo a "salvare" il bilancio dello Stato. Il pacchetto di misure "salva Italia" di Monti vale 30 miliardi lordi. Le manovre dal 2008 a oggi (centrodestra) ben 265 miliardi. Sul totale di 295 miliardi, il governo Berlusconi ha contribuito per nove decimi (senza massacrare gli italiani e togliendo l'ICI), Monti solo per le briciole rovinando le famiglie e l'economia. Dunque, se l'Italia si è salvata dalla crisi il merito è, in larghissima parte, di Silvio Berlusconi. Invece, le scelte errate di Monti hanno prodotto gravissime conseguenze, attestate dal crollo di tutti gli indicatori economici dopo un anno di governo dei cosiddetti tecnici.

RIBALTONE DI FINI. L'equivoco su cui gioca la sinistra nasce dal fatto che Berlusconi mollò il timone per cederlo a Monti, voluto a Palazzo Chigi da Napolitano. Il passaggio di consegne viene spacciato come la dimostrazione del fallimento economico del governo di centrodestra; in realtà Berlusconi venne indotto a lasciare, oltre che per le sue inopportune frequentazioni femminili, soprattutto dal ribaltone di Gianfranco Fini, seguito dal continuo stillicidio di transfughi.

ASSURDE MISURE. Il Cavaliere, insomma, non poteva più contare sulla maggioranza numerica sufficiente a governare un periodo tanto delicato, senza trovarsi quotidianamente in balìa di ricatti e congiure. Ma non c'è dubbio che, quando Berlusconi lasciò il governo, la crisi era del tutto sconosciuta e divenne un problema concreto solo dopo le assurde misure del suo successore.

Giulio Ferrari

20 febbraio 2013