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Due parole al "protestante" Brivio: "Sindaco, si lamenti a casa sua..."

Caro direttore, leggo della protesta dei sindaci contro i tagli imposti dal governo, o meglio dalle scelte di rigore sollecitate dagli organismi internazionali, e mi pare del tutto intollerabile questa ipocrisia di chi oggi si lamenta ma, sino a qui, ha contribuito politicamente a determinare questa situazione. Intendo dire, le vacche magre per le casse comunali, ultima conseguenza non tanto del cinismo di chi governa ma di decenni di azione politica finalizzata a mantenere lo status quo e ostacolare le riforme.

Faccio, intanto per cominciare, una veloce digressione: saremo anche in vacche magre, però noto che i sindaci trovano sempre i quattrini per foraggiare una miriade di iniziative più o meno ricreative o "culturali" che sono l'occasione per sostenere certe associazioni e mostrarsi in pubblico a farsi belli davanti alla folla: panem et circenses vale ancora, eccome.

Torno alla questione principale. Mi pare che queste proteste per i tagli siano partite dai sindaci di sinistra, quella parte, cioè che ci ha regalato il federalismo alla Bassanini, la famosa riforma della Costituzione che prevedeva di attribuire nuove funzioni ai Comuni ma non permetteva loro di trattenere sul proprio territorio i soldi necessari a pagare queste spese, costringendo così le amministrazioni a spremere ancora di più i propri amministrati. Guai a chiudere i rubinetti dei soldi mandati a pioggia al Meridione ad alimentare le clientele nullafacenti dei politici locali e i clan mafiosi: questo per la sinistra è sempre stato inaccettabile razzismo.

Poi è arrivata la Lega che ha cercato di correggere questa distorsione: va bene devolvere le funzioni in loco, ma allora occorre il federalismo fiscale, cioè buona parte dei soldi delle tasse non vanno mandati a Roma, e da lì al Sud, ma vanno spesi qui, a vantaggio di chi ha prodotto queste ricchezze. Strumento di tale passaggio, è l'individuazione dei costi standard: le Regioni del Sud finiranno di spendere, o meglio sperperare, 50 volte ciascuna più di quello che mediamente spende la Lombardia in ogni settore, a partire dalla Sanità.

Sappiamo quanto queste misure siano invise alla sinistra, però i suoi sindaci protestano per quei tagli alle spese che servono proprio per consentire allo Stato di raggranellare i quattrini che finiscono nella voragine del Mezzogiorno. Ciliegina sulla torta, i sindaci "protestanti" se la prendono con la Lega e coi costi del federalismo che, in realtà, non arriva al dunque proprio per la resistenza della sinistra e di certa destra. Allora, vorrei dire una cosa a Brivio che protesta dal prefetto: caro sindaco, ma perchè non si lamenta a casa sua?

G. P.

16 settembre 2011