Concilio Vaticano II, la primavera oppure l'inverno della Chiesa?
Lecco - Caro direttore, anche a Lecco è stata organizzata una serie di incontri per i 50 anni del Concilio Vaticano II. Questi convegni celebrativi hanno per titolo: "Concilio Vaticano II, la primavera della Chiesa". Tale affermazione mi pare presuntosa, ingiusta e irrealistica.
La Primavera, infatti, è la stagione che segue l'inverno, un periodo di rinascita. Mi viene da ridere pensando alle migliaia di grandi santi, da Santo Stefano a padre Pio, che non hanno avuto bisogno del Concilio Vaticano II, per essere cristiani veri. Mi vien da ridere pensando alle società cristiane dei secoli precedenti, dove la fede era qualcosa di palpabile, che impregnava ogni momento dell'esistenza, se non della giornata, di tutta la gente. Ora, in questa epoca scristianizzata, e di scandali vergognosi nella Chiesa, c'è il coraggio di parlare di "primavera" a proposito dei frutti del Concilio Vaticano II. Dai vostri frutti sarete giudicati, dice il Vangelo, e quelli dell'ultimo concilio sono davvero tristi se non inesistenti, come accade d'inverno.
L'inverno, infatti, porta con sè tanti mali: il peggiore, che si evince anche dal titolo di questi incontri, è appunto l'orgoglio fuori luogo, vizio addirittura satanico che ha meritato ai nostri progenitori la cacciata dal paradiso terrestre. In questo il Concilio Vaticano II è stato devastante, producendo quella insulsa democratizzazione della Chiesa che, tra ciarlieri consili pastorali e conciliaboli di improbabili teologi, ha finito per picconare tutto quello che di vero e santo c'era nella Chiesa, dalla santa umiltà al timor di Dio, dalla Verità rivelata ai dogmi della fede, sino a far scomparire l'orrore per il peccato e la ricerca della santità.
Il risultato è una Chiesa insozzata (per ribadire un concetto espresso dall'allora cardinale Ratzinger) e in perdita di senso, una istituzione considerata non più sacra e santa ma terrena come tante altre, sempre meno credibile e sempre meno seguita. Siccome la funzione della Chiesa è "pascere il gregge", ovvero condurre le anime alla salvezza e strapparle al fuoco dell'inferno di cui ammonisce Cristo nel Vangelo, davanti a questi risultati credo ci sia ben poco da rallegrarsi e nulla da autocelebrarsi.
N. N.
Effettivamente, caro lettore, la scelta di questo titolo appare alquanto infelice: fu lo stesso Paolo VI, il Papa del Concilio con Giovanni XXIII, ad affermare che "col Vaticano II ci aspettavamo la primavera e invece è venuto l'inverno". Sino ad aggiungere: "Il fumo di satana è penetrato nella Chiesa".
G. F.
22 ottobre 2012