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Ss 36, spara con la 357 Magnum: rapinatore ferito dalla Polizia

Lecco (Lècch) - Sparatoria a Bellano, sulla Ss 36: malvivente ferito e arrestato, sequestrate due pistole. Il sindacato Fsp Polizia: «Poteva essere l’ennesima tragedia, grande professionalità dei colleghi».

«L’inseguimento seguito alla tentata rapina iniziato in provincia di Sondrio e culminato in una sparatoria in provincia di Lecco è stata l’ennesima situazione di gravissimo pericolo affrontata dagli uomini della Polizia di Stato la cui grande professionalità e preparazione ha consentito di evitare che tutto finisse anche peggio».

Così Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, commenta quanto accaduto questa mattina verso le 11 allo svincolo per Bellano della Ss 36.

Quanto accaduto, per Mazzetti, è «l’ulteriore conferma di quali rischi questo lavoro comporti ogni giorno, in ogni angolo del Paese, a prescindere dall’accertata pericolosità di alcuni territori o di alcuni servizi. Un plauso va ai colleghi che hanno gestito una situazione difficilissima mettendo in gioco la propria vita, a cui esprimiamo la nostra piena solidarietà».

Il sindacalista rende nota la dinamica dell'accaduto, l'inseguimento di un rapinatore dopo un colpo in provincia di Sondrio. Dal mezzo in fuga, un furgone rubato, in galleria sono state esplose revolverate all'indirizzo delle auto di Polizia e Carabinieri che lo hanno braccato per 40 km.

All'altezza di Bellano, il bandito è stato raggiunto dai colpi degli agenti e ferito. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, ora si trova in ospedale a Lecco, piantonato in stato di arresto. Sul furgone poliziotti e militari hanno rinvenuto e sequestrati un revolver 357 Magnum e una pistola semiautomatica.

«Si tratta di un episodio estremamente grave – commenta Massimiliano Dario, segretario Fsp Sondrio – che ha messo a rischio l’incolumità dei cittadini e degli operatori intervenuti. Episodi come questo, accaduto oltretutto in un territorio considerato relativamente tranquillo, fanno comprendere bene quanto indispensabile sia l’opera di chi presta servizio per proteggere la collettività, affrontando rischi estremi anche quando meno ce lo si aspetta. Una cosa questa su cui alcuni dovrebbero riflettere di più».

20 novembre 2024