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Cani guida, Brambilla vince: basta divieti

Lecco (Lècch) - La parlamentare lecchese Michela Vittoria Brambilla (Noi moderati) porta a casa un altro risultato a favore degli animali e, in questo caso, dei cani guida e dei loro padroni: «Il governo - afferma - accoglie le mie proposte perchè possano entrare dovunque».

«Non vogliamo più sentir parlare di atti discriminatori, diretti o indiretti, occorrono sanzioni più severe», dichiara Brambilla a margine del convegno organizzato dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti per la XIX giornata del cane guida.

La parlamentare lecchese ringrazia il governo per aver accolto con la legge di bilancio, a parte le innovazioni sull’apparato sanzionatorio, le istanze rappresentate nella proposta di legge, di cui è prima firmataria, sull’ "accesso dei cani guida o di assistenza delle persone prive di vista o con disabilità ai mezzi di trasporto e ai luoghi pubblici e aperti al pubblico".

Allo scopo il fondo per il trasporto pubblico locale è incrementato di un milione l’anno dal 2025 e vengono stanziati 400 mila euro per il registro degli animali addestrati. L’innovazione agevolerà chi ha bisogno dell’aiuto di questi speciali amici a quattro zampe, molti dei quali oggi, con i loro conduttori, parteciperanno ad una “passeggiata dimostrativa” davanti ai palazzi della politica.

«Le persone ipovedenti o con disabilità che hanno bisogno di un cane guida o di un cane d’assistenza – spiega la deputata di Nm - subiscono ancora, nonostante le norme vigenti, intollerabili discriminazioni. In alcuni casi hanno difficoltà ad entrare con il loro compagno a quattro zampe nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, sui mezzi di trasporto pubblico o sui mezzi privati che svolgono servizio pubblico».

«Questo stato di cose - prosegue - è semplicemente inaccettabile. Occorre finalmente, e il governo l’ha capito, dare all’Italia una normativa nazionale generale per il settore dei cani guida e d’assistenza alle persone con disabilità, fondamentale per garantire i diritti dei disabili e il benessere dei cani che li aiutano. Oggi il campo d’applicazione dev’essere più ampio, è più corretto parlare anche di “ipovedenti”, di tutte le persone affette da determinate patologie o disabilità che hanno bisogno di un cane d’assistenza o ne traggono comunque beneficio e degli addestratori di questi veri amici dell’uomo».

Resta aperto il problema delle sanzioni, non toccato dalla legge di bilancio. «Nei fatti – spiega Brambilla - si sono rivelate inefficaci, con scarso potere deterrente. Benché la legge parli chiaro, non è infrequente il caso di servizi rifiutati o di ostacoli frapposti all’accesso dei cani che accompagnano non vedenti o disabili».

«Si tratta - conclude - di un comportamento inaccettabile dal quale i gestori dei trasporti o i titolari degli esercizi dovrebbero sempre astenersi. Non lo fanno? Propongo di raddoppiare le pene pecuniarie, passando da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 5.000 euro. Credo che ci penserà due volte chi vergognosamente si oppone all’esercizio di un diritto fondamentale».

23 ottobre 2024