Lecco è la seconda città lombarda per inquinamento da ozono
Lecco (Lècch) - In occasione del 7 settembre, giornata mondiale che le Nazioni Unite dedicano all’aria pulita, Legambiente fa il punto il punto sull’inquinamento da ozono in Lombardia. Lecco al secondo posto delle città più inquinate.
Bergamo, Lecco e Brescia sono le città lombarde che, nell’estate 2024, salgono sul podio delle località più a rischio per inquinamento da ozono. In queste località si sono registrati rispettivamente 72, 59 e 58 giorni di sforamento dei limiti. Zero a Sondrio.
Anche nell’estate appena trascorsa, tutte le città lombarde, con l’eccezione di Sondrio, hanno avuto livelli di ozono ben superiori a quelli raccomandati per la salute umana. Ad oggi, il numero di giorni di superamento nei capoluoghi lombardi è mediamente tra il doppio e il triplo del valore obiettivo, con la situazione peggiore a Bergamo e la meno peggio a Pavia.
Solo a Sondrio la situazione è sotto controllo, con i picchi pericolosi di inquinamento fotochimico che appaiono uguali a zero.
Mentre in inverno le città più inquinate sono quelle della bassa padana, gravate dagli effetti dell’inversione termica, in estate invece l’inquinamento da ozono picchia più duro nelle località pedemontane, dove le masse d’aria inquinata provenienti dalla pianura vengono rallentate dall’ostacolo costituito dalla catena montuosa alpina. Così Bergamo, Brescia e Lecco sono tra le città che, in estate, soffrono gli effetti più nocivi dell’inquinamento da ozono.
L’ozono è un agente tossico che si forma tipicamente nella stagione estiva, in quanto la reazione chimica che dà luogo alla sua formazione è catalizzata dalla luce solare: si parla infatti di smog fotochimico.
La Pianura Padana spicca tra i punti caldi europei per le elevate concentrazioni di ozono a causa dei suoi precursori, in particolare degli inquinanti da traffico automobilistico e dal metano determinato della fortissima concentrazione di allevamenti. Tra i precursori dell’ozono quello rilasciato in maggiori quantità è senza dubbio il metano, che è anche un potente gas serra, 80 volte più efficace della CO2 nel determinare riscaldamento atmosferico.
7 settembre 2024