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Stoppani, da Gattinoni "note fantasy" nella commemorazione

Lecco (Lècch) - Nella giornata di Ferragosto il sindaco di Lecco ha commemorato la nascita dell'abate Antonio Stoppani (1824-1891) scoprendo una targa sulla casa in cui abitò il religioso noto anche come geologo e paleontologo. Una cerimonia con qualche approssimazione.

Nel suo discorso, Gattinoni è riuscito a condensare due affermazioni fantasiose in una sola frase. Enunciazioni improbabili, tipo quelle che ricorrono in certe pubbliche ricostruzioni "partigiane" che si ascoltano in occasione del 25 aprile.

«Non posso trascurare, in questo mio breve saluto - ha detto Gattinoni -, il ruolo dello Stoppani-politico: fu animatore delle 5 giornate di Milano, quando, da seminarista, organizzò il famoso sorvolo della città in mongolfiera da cui fece piovere dei manifesti insurrezionali contro l’invasione austriaca».

Peccato che Stoppani non organizzò alcun sorvolo in mongolfiera da cui lanciare volantini sulla città. E soprattutto, Milano non venne mai invasa dagli austriaci, poichè austriaca lo era da 150 anni, nonchè capitale del Regno lombardo veneto, che faceva parte dell'impero d'Austria.

Circa il "sorvolo" in mongolfiera, Marco Majrani, in occasione della mostra «Salir per l’aria e confidarsi al vento», alla Sormani, spiegò che Stoppani preparò minuscole mongolfiere (di circa 3 metri) che non potevano trasportare persone ma recavano foglietti con richieste di aiuto e le spedì verso la campagna. Un'idea che, peraltro, non dovette incontrare molto successo perchè il contado era in larga parte filo austriaco e considerava la rivolta in atto a Milano come un affare della borghesia rampante.

Quanto alla "invasione" austriaca (sic!)... ebbene Milano era austriaca dal 1706, e ancora oggi si parla di "buon governo" dopo che i milanesi avevano conosciuto lo sciagurato dominio spagnolo. Milano restò austriaca per circa un secolo e mezzo. Tale periodo fu interrotto solo dalla parentesi del ventennio rivoluzionario e napoleonico, poi il capoluogo meneghino tornò ad essere capitale del Regno Lombardo Veneto.

Per inciso, anche nel periodo chiamato Risorgimento, molti lombardi continuarono a sentirsi Austria e a combattere contro i franco-piemontesi. D'altra parte, si calcola che il 33 per cento dell’intero esercito austriaco fosse composto da lombardo-veneti, circa sessantamila tra soldati e ufficiali.

E nella battaglia di Solferno, la più cruenta di tutto il Risorgimento, contro le truppe "italiane" eccelsero per coraggio e zelo i soldati del Lombardo-Veneto, tanto che ben 112 soldati lombardi ottennero dagli austriaci la medaglia al valore per episodi di particolare eroismo.

Nella foto: un momento della commemorazione

16 agosto 2024