La pastasciutta antifa? Memoria a senso unico
Lecco (Lècch) - Da alcuni anni è in voga l'iniziativa della "pastasciutta antifascista" in ricordo dei 7 fratelli Cervi, partigiani fucilati dai militi della Repubblica sociale italiana. Una memoria parziale, perchè deficitaria di visuale storica rispetto ad un analogo eccidio: quello dei 7 fratelli Govoni, ammazzati da partigiani comunisti.
Intorno al 25 luglio si ricorda in diverse località, organizzata dall'Associazione partigiani, la "pastasciuttata" che nel 1943 la famiglia Cervi offrì ai compaesani di Campegine per festeggiare la caduta del ventennale governo Mussolini.
Pochi mesi dopo la caduta del regime fascista, però, venne costituita la Repubblica sociale che continuò a combattere a fianco dei tedeschi. La famiglia Cervi, pertanto, aderì alle bande partigiane e partecipò attivamente alla Resistenza, dopo aver conosciuto Dante Castellucci, comandante partigiano, peraltro fucilato dai suoi stessi compagni verso la fine della guerra.
Scoperti, i giovani della famiglia Cervi, 7 fratelli, vennero catturati e condannati alla fucilazione il 28 dicembre 1943 a Reggio Emilia, per la loro attività partigiana. Questi i loro nomi e le età: Gelindo (42 anni), Antenore (39 anni), Aldo (34 anni), Ferdinando (32 anni), Agostino (27 anni), Ovidio (25 anni) ed Ettore (22 anni).
La loro vicenda fa parte del tragico periodo che seguì al Ventennio fascista. Una memoria serena e obiettiva non potrebbe prescindere dal ricordo di un analogo, e ancor più brutale, episodio avvenuto nel sanguinoso contesto della guerra civile: l'uccisione, questa volta ad opera di partigiani, dei 7 fratelli della famiglia Govoni.
I fratelli Govoni, 6 giovani ed una ragazza, madre ventenne, furono ammazzati a Pieve di Cento, l'11 maggio 1945, a guerra ufficialmente già finita. I partigiani li massacrarono con orribili sevizie, finendoli a bastonate e strangolandoli: i loro corpi furono trovati, assieme a quelli di diverse altre persone scomparse, in una fossa comune nella zona di Argelato.
Questi i loro nomi: Dino (40 anni, falegname), Marino (34 anni, contadino), Emo (31 anni, falegname), Giuseppe (29 anni, contadino), Augusto (27 anni, contadino), Primo (22 anni, contadino), (Ida, 20 anni, sposata ad Argelato e madre di un bambino piccolo). Di loro, solo Dino e Marino avevano aderito alla Rsi.
Per i 7 fratelli Govoni, a differenza dei 7 fratelli Cervi, non c'è memoria. Quel residuo di onestà intellettuale ancora sopravvissuta a decenni di "amnesie", propaganda e luoghi comuni, dovrebbe spingere a domandarsi fino a che punto sia serio continuare a guardare col paraocchi della propria parte politica agli orrori del passato che, purtroppo non risparmiarono nessuno.
G.F.
4 agosto 2024