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Lecco, serata dedicata a Gomes e Ponchielli

Lecco (Lècch) - Si è svolto nella serata dello scorso 26 giugno il nuovo incontro del ciclo "Archivi per Lecco" promosso dall’Associazione Giuseppe Bovara – “Archivi di Lecco e della Provincia” (rivista, edita dalla Cattaneo Paolo Grafiche di Oggiono/Annone, che a breve festeggerà i cinquant’anni di vita) dedicato alla presenza a Maggianico dei compositori Antonio Carlos Gomes e Amilcare Ponchielli.

Un forte legame, quello tra Maggianico e i due musicisti, testimoniato ancora dalle loro due ville, entrambe di proprietà comunale: l’una (quella di Gomes) oggi sede della Scuola Civica di Musica e l’altra (di Ponchielli) in attesa da trent’anni di conoscere il proprio destino.

Alla serata hanno partecipato come ospiti d’onore Maria Antonietta Ponchielli, pronipote del Maestro, e Cristiano Strinati, sindaco di quella Paderno Ponchielli che nel 1834 vide nascere il celebre compositore.

Dopo una breve introduzione sul contesto della Scapigliatura milanese, che tra gli anni Sessanta e Ottanta dell’Ottocento animò la capitale meneghina, il musicologo Angelo Rusconi ha intrattenuto i numerosi presenti con una interessante e puntuale esposizione sul ruolo che Maggianico ebbe per quel movimento artistico.

Grazie soprattutto ad Antonio Ghislanzoni e all’albergatore Giuseppe Invernizzi detto Davide, Maggianico divenne meta rinomata e prediletta non solo di musicisti ma anche di scrittori, pittori e critici.

Sfatato il mito secondo cui la loro presenza nella borgata lecchese si limitasse a una sorta di vacanza eno-gastronomica, Rusconi ha dimostrato chiaramente che anche a Maggianico questi personaggi proseguivano le ricerche sperimentali nelle loro rispettive espressioni artistiche.

Prendendo proprio a modello Ponchielli e Gomes, Rusconi ha accompagnato l'uditorio in un viaggio inaspettato, animato da momenti di ascolto delle opere intimamente “lecchesi” del Maestro come il celebre Parlatore Eterno, musicato su libretto di Antonio Ghislanzoni e rappresentato per la prima volta al Teatro della Società di Lecco nel 1873.

A seguire la studiosa e archivista Anna Maria Molinari ha illustrato compiutamente le vicende di villa Gomes: un edificio scenografico che ben incarnava il carattere e la visione del compositore brasiliano.

Cercando in fonti d’archivio non solo locali, la studiosa ha individuato documenti e soprattutto foto che chiariscono molti dei passaggi che hanno interessato, anche negativamente, il grande edificio.

A partire dal periodo di abbandono da circa metà Novecento, riscattato dalla radicale ristrutturazione dei primi anni Ottanta che di riflesso hanno visto letteralmente sparire nel nulla non solo i caminetti ma anche i bellissimi soffitti affrescati, dei quali era pure stato previsto lo strappo per la successiva ricollocazione.

A seguire si è parlato della complessa situazione di villa Ponchielli che il prossimo sabato 28 giugno sarà oggetto, come noto, di un’apertura straordinaria che interesserà non solo il parco ma anche il piano terreno dell’edificio.

Come rilevato dal moderatore, trent’anni di abbandono hanno precipitato la casa in uno stato di degrado veramente inaccettabile, sia per rispetto nei confronti di Amilcare Ponchielli che dei proprietari successivi, primi tra tutti i Gerosa Crotta che pure avevano destinato il luogo ad attività benefiche cittadine.

Sono state proiettate le immagini della pulizia effettuata lo scorso sabato da una dozzina di volontari afferenti alle realtà che hanno risposto all’appello del Comune di Lecco (Archive’s Heritage, Circolo Figini di Maggianico, Comunità Pastorale Beato Serafino di Chiuso e Maggianico, Gruppo Alpini "Monte Magnodeno" di Chiuso e Maggianico, Officina Gerenzone aps, Spring Run Lecco).

Miracoli non sono stati fatti ma perlomeno sia il parco che il piano terreno della villa sono stati resi visitabili.

La speranza, come auspicato in chiusura sia dall’assessore Maria Sacchi che da Maria Antonietta Ponchielli, è che da questo primo gruppo di realtà associative e di volontariato possa ripartire la rinascita del parco e della villa.

Un lavoro senza dubbio oneroso e ciclopico ma che la città tutta deve sentirsi in obbligo di affrontare, se non altro quale doveroso riscatto per i colposi trent’anni di abbandono del prestigioso sito monumentale.

L’appuntamento è quindi per sabato 28 giugno, dove sono attese quasi trecento persone per la visita pomeridiana del sito (le iscrizioni, come già comunicato, sono andate subito esaurite).

29 giugno 2025