Habemus Papam! Prevost è Leone XIV
Lecco (Lècch) - Alle ore 18.07 di giovedì, la Chiesa ha trovato il 267° successore di San Pietro: la fumata bianca ha annunciato l'elezione a Papa del cardinale Robert Francis Prevost, col nome di Leone XIV. Riuscirà a risollevare la Chiesa dalla crisi esplosa sotto Francesco e, per dirne una, a far tornare le panche, ora dimezzate, nella basilica di Lecco?
Considerato molto attento ai poveri, come Leone XIII a cui si deve la moderna dottrina sociale della Chiesa quale antitesi ai materialismi socialista e capitalista, Papa Prevost ha 70 anni, ed è il primo pontefice agostiniano, essendo membro dell'Ordine di Sant'Agostino.
Proveniente da Chicago, ma di origini francesi e italiane, da cardinale è stato presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina e prefetto per il Dicastero dei vescovi, dividendosi tra la vita missionaria in Perù e la vita teologica.
Apparso emozionato nel suo primo saluto alla folla di piazza San Pietro, il nuovo Papa ha recitato l'Ave Maria e impartito l'indulgenza plenaria a tutti i fedeli che hanno assistito, anche da casa, alla proclamazione.
Leone XIV ha esortato a camminare insieme come chiesa unita, «cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura di proclamare il Vangelo, di essere missionari. Sono un agostiniano, figlio di Sant’Agostino che ha detto: “Con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso, possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato».
«La Pace sia con tutti voi - sono state le prime parole di Leone XIV». Che ha aggiunto: «Fratelli, sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel nostro cuore, nelle vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi. Questa è la pace di Cristo risorto. Una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante».
Nella sua espressione di saluto, tra le altre cose, il Papa ha anche ricordato che «Oggi è il giorno della supplica alla Madonna di Pompei. Nostra madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione, il suo amore. Allora vorrei pregare insieme a voi».
«Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo, e chiediamo questa grazia speciale di Maria, nostra madre. Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen». Quindi la benedizione Urbi et Orbi e la concessione dell’indulgenza plenaria.
Nella foto: la basilica di S. Nicolò a Lecco, con il dimezzamento delle panche
Link. Il saluto del Papa
8 maggio 2025