Poliziotto di Lecco sotto accusa: «Faceva i soldi con gli immigrati»
Lecco (Lècch) - Nella Questura di Lecco vi sarebbe una mela marcia: contestati a un poliziotto episodi di corruzione commessi, secondo le risultanze di lunghe indagini, con la complicità di un'agenzia che assiste gli extracomunitari nelle pratiche per la regolarizzazione.
Questa mattina personale della Squadra Mobile di Lecco ha eseguito il fermo di indiziato di delitto emesso dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di un appartenente alla Polizia di Stato in servizio presso l'Ufficio Immigrazione della Questura di Lecco.
Il provvedimento restrittivo della libertà personale si basa sulle risultanze di un'articolata attività di indagine, svoltasi nell'arco di alcuni mesi e condotta interamente dalla Squadra Mobile di Lecco, che al momento ha permesso di accertare e contestare all'agente alcuni episodi di corruzione in relazione alla gestione dell'iter amministrativo per la regolarizzazione della permanenza sul territorio dello Stato di cittadini stranieri.
Durante le operazioni di perquisizione svolte nei locali della Questura di Lecco destinati all’Ufficio Immigrazione nella disponibilità del fermato è stata trovata una somma di denaro in contanti pari a circa 40.000 euro; altre somme di denaro, sempre in contanti, per un totale di circa 2.500 euro sono state trovate sull'autovettura nella esclusiva disponibilità del fermato e nella sua abitazione.
La Squadra Mobile di Lecco, in esecuzione di un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica, ha, inoltre, posto sotto sequestro i locali di un'agenzia che curava l'assistenza dei cittadini stranieri nel disbrigo delle pratiche per l'ottenimento del titolo regolarizzante la loro permanenza sul territorio dello Stato.
L'agenzia, come si riferisce in una nota degli inquirenti, dalle indagini fino a questo momento svolte risulta aver avuto un ruolo attivo negli episodi criminosi contestati all'appartenente alla Polizia di Stato.
Le indagini proseguono con l'analisi della copiosa documentazione cartacea ed informatica posta sotto sequestro durante l'effettuazione delle operazioni di perquisizione, al fine di delineare con la maggiore precisione possibile l'effettiva consistenza dei fatti posti in essere.
In ossequio alle disposizioni del codice di procedura penale, nelle prossime ore il fermato sarà posto a disposizione dell’autorità giudiziaria per la convalida del procedimento e per il vaglio delle richieste che gli inquirenti formuleranno in ordine allo status libertatis del poliziotto.
12 marzo 2025