Lecco celebra il patrono Nicolò, santo molto poco ecumenico
Lecco (Lècch) - Si concludono le iniziative e gli eventi della settimana dedicata al santo patrono di Lecco che, nei giorni scorsi, ha visto l'assegnazione delle civiche benemerenze. Il ricordo, molto parziale, del sindaco Gattinoni.
Oggi, 6 dicembre, giornata clou degli appuntamenti dedicati a San Nicolò. Alle 18,30, nella basilica di San Nicolò, la santa Messa conclusa dalla solenne benedizione.
Due gli eventi della serata, entrambi con inizio alle 21. La parrocchia di san Nicolò organizza lo spettacolo teatrale “La lunga notte dell’Innominato”, dedicato al celebre capitolo dei Promessi Sposi. All'Auditorium del Centro civico di Germanedo, invece, è in programma il concerto a cura della Consulta Musicale di Lecco.
In occasione della ricorrenza, il sindaco di Lecco non ha perso l'occasione per arruolare San Nicolò nelle schiere buoniste. «L'azione di Nicola - ha dichiarato Mauro Gattinoni - s'indirizzò sempre verso la giustizia sociale e l'attenzione alla dignità umana: ancora oggi, San Nicola veglia sui naviganti e i commercianti, e per questa ragione è stato eletto patrono di Lecco, importante borgo portuale e commerciale già in epoca medievale».
Non ci sono dubbi sulla cristiana bontà del santo che a Lecco ha legato la sua immagine alle tradizionali mele regalate ai bambini poveri. Ma appaiono assai riduttive le parole del sindaco, in quanto san Nicolò non fu prete bonaccione, bensì un vescovo rigoroso, decisamente agli antipodi del moderno ecumenismo "dialogante" e relativista, nato col Concilio Vaticano II.
Infatti, da vescovo di Myra in Licia (oggi Demre, città della Turchia), durante il Concilio di Nicea del 325, san Nicolò prese a sberloni il monaco e teologo Ario, il quale sosteneva che la natura divina di Gesù fosse inferiore a quella del Dio padre, mettendo così in discussione la consustanzialità trinitaria. La storia ecclesiastica ci dice che Ario venne scomunicato come eretico, mentre Nicolò ascese alla gloria degli altari.
6 dicembre 2023