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Calolzio, Robbiate e Ballabio: magri sindaci

QUEI MAGRI SINDACI... Sono stati smagriti dagli elettori che alle comunali del 14 e 15 maggio hanno riservato loro una elezione pesantemente minoritaria rispetto al numero degli aventi diritto al voto: su sindaci e consiglieri eletti ha pesato anche la performance del partito astensionista. Le forze politiche sono chiamate a riflettere sul crescente e ormai maggioritario numero di cittadini che disprezzano la politica. A Calolzio, Robbiate, Ballabio, Oliveto Lario e Valvarrone l'aspetto più rilevante del voto è nello scarso consenso elettorale in generale.

In questi paesi del lecchese l'affluenza elettorale ha registrato un ulteriore netto calo, al punto che la media provinciale dei votanti si è fermata al 50%: doveroso chiedersi perché un elettore su due non si è sentito rappresentato o attratto dai candidati in lizza, sia di centrodestra che di centrosinistra.

Per valutare il consenso effettivo dei sindaci eletti, occorre, dunque, considerare il numero degli aventi diritto al voto che non sono andati alle urne, più quanti si sono recati a votare ma hanno votato il candidato o i candidati avversari sconfitti.

Difficile trovare scuse generiche per il  mancato coinvolgimento degli elettori. Questa volta si votava su due giorni e non c'era di mezzo il ponte del 2 Giugno come accadde in passato, anzi per la destra c'era l'onda lunga dei successi della Giorgia Meloni da sfruttare e per la sinistra l'impatto della nuova segretaria piddina Schlein.

Eppure per i sindaci eletti è stata penuria, con un raccolta di consensi del tutto minoritaria. Prendiamo i primi tre paesi per popolazione in lizza: Calolziocorte, Robbiate e Ballabio. A Calolzio Ghezzi è diventato sindaco con 2.755 voti su 11.129 aventi diritto al voto. A Robbiate il sindaco Magni ha preso 1.295 voti su 4.860. A Ballabio Bussola è diventato sindaco con 1.333 voti su 3.356.

I dati ufficiali calcolano le rispettive percentuali rispetto al numero, sempre più esiguo, di quelli che sono andati a votare. Ma il buonsenso induce a pensare che, per capire quale sia il reale gradimento di un sindaco, la sua percentuale debba essere calcolata sull'intero numero dei concittadini aventi diritto al voto. Ne risulta che il sindaco di Calolzio ha avuto il 24,7% dei consensi su tutti gli elettori, quello di Robbiate il 26,6%, quello di Ballabio il 39,7%.

Con simili percentuali suona irrealistica l'affermazione di rito di ogni sindaco neoeletto: "Sarò il sindaco di tutti". L'astensionismo crescente, dunque, influisce pesantemente sul voto e spiega la "magrezza" di sindaci che non hanno ottenuto il placet della grande maggioranza dei propri concittadini elettori.

28 maggio 2023