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"Luminarie a Ballabio: film comico in 2 atti"

Ballabio (Balàbi) - "Dopo la barzelletta del risparmio di 560 euro da devolvere in aiuti a bimbi e anziani grazie al minor investimento nell’affitto di luminarie, Bussola ne spara un’altra: meno luminarie vuol dire risparmio energetico e da qui si ricaveranno i fondi. Ma tutti i sindaci spiegano che le nuove luminarie sono a bassissimo consumo": per Territorio e Identità, il sindaco di Ballabio sta girando un film comico.

"Come in un film comico - sottolinea infatti il gruppo consiliare dei dissenzienti -: dopo il primo tempo ecco il secondo, sempre all’insegna della risata. Prima Bussola suscita unanime ilarità quando pomposamente annuncia che investirà in aiuti ad anziani e bambini il risparmio derivante dalla riduzione delle luci natalizie, e Territorio e Identità scopre che la differenza tra la cifra stanziata dal Comune in luminarie nel 2021 e nel 2022 è di soli 560 euro".

"Ora - continuano i consiglieri - Bussola, in evidente difficoltà, si arrampica sugli specchi e ne spara una ancora più grossa: dice che quando ha parlato della cifra da investire per bambini e anziani, ricavata dalla minor spesa in luminarie, in realtà si riferiva al risparmio sui costi dell’energia elettrica che ne deriverebbe. E qui la risata diventa fragorosa".

"Siamo all’effetto “barzellettona”: in questi giorni - proseguono -, infatti, siamo sommersi dalle dichiarazioni di sindaci che spiegano come la spesa energetica natalizia sarà contenuta, in quanto le nuove luminarie sono a bassissimo consumo, oltre alla scelta di ridurre i tempi di accensione. Capirai dunque l’entità del risparmio che il Comune di Ballabio potrà girare su bambini e anziani bisognosi!".

Ridurre le luminarie, dunque, non comporterà una diminuzione apprezzabile dei consumi energetici e quindi un risparmio in elettricità considerevole, perché comunque il dispendio energetico sarebbe stato basso. Dopo le risate, quindi, un'amara conclusione: "Da questa vicenda emerge chiaro che, quando non c’è trasparenza sulle cifre, ai cittadini si possono contare le fiabe, come accaduto nell’operazione Barech".

Infine Territorio e Identità ribadisce la propria diversità: "Quanto a noi, checchè ne dica il sindaco, ribadiamo che non terremo un centesimo dei nostri gettoni consiliari. Anche qui, ridicolo che Bussola ci rimproveri di non averlo comunicato all’inizio del mandato, come vorrebbe una prassi farraginosa: è evidente che riteniamo necessario farlo ora, come atto dovuto, considerata la crisi che in questo momento sta attraversando il paese e che questo è il motivo della nostra decisione".

Per Marco Pedrazzini, Alessandra Consonni e Luca Pirovano, che con Caterina Longhi non appartengono più al gruppo dei bussoliani, rinunciare ai gettoni consiliari è un gesto doveroso che il sindaco, che in questo frangente si è aumentato l’indennità di mille euro al mese, dimostra di non capire".

28 novembre 2022