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Lecco, gara assurda tra "comunisti" e "nazisti"

Lecco (Lècch) - Una autentica gara di idiozia tra pretesi nazisti e comunisti si è consumata a Lecco a ridosso dei giorni della Memoria e del Ricordo. Tracciate scritte sui muri inneggianti ai forni e alle foibe, orrori che gli stessi ultrà di destra o di sinistra non hanno mai rivendicato, anzi hanno apertamente negato definendoli montature della propaganda avversaria.

A Lecco, invece, c'è chi ha insozzato il muro dell'acquedotto comunale per scrivere che "nei forni c'è ancora posto", prontamente corretto da chi sostiene che "nelle foibe c'è ancora posto".

Questa seconda versione sembra prevalere, perchè il massacro di 15mila innocenti, tra cui molti donne e bambini, compiuto dai partigiani comunisti slavi, è stato esaltato in più occasioni da imbrattatori locali, giunti sino al punto di staccare la targa di Riva Martiri delle Foibe e gettarla nel lago.

Per una volta il Comune è stato solerte nel cancellare queste scritte demenziali, dopo aver lasciato in bella mostra per mesi altre dello stesso tenore o inneggianti a "+ sbirri morti", "Le sedi della Lega si chiudono col fuoco" e "L'odio rimane". Il sindaco Mauro Gattinoni ha dichiarato: "Siamo subito intervenuti, per porre rimedio a vandalismi inaccettabili", riferendosi alle scritte di questi giorni su forni e foibe. In realtà c'è poco da vantarsi per qualche pennellata di biacca grigia e molto da scusarsi, da parte del Comune, per aver lasciato altre sconcezze visibili per mesi e mesi.

28 gennaio 2021