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Lecco, il centrodestra attacca sulle spese elettorali: "Noi sobri, e voi?"

Lecco (Lècch) - Sui numeri del ballottaggio incideranno anche le cifre (intese come quattrini spesi) della campagna elettorale? Il centrodestra rivendica la sobrietà e chiede agli avversari di rendere conto delle loro uscite per la propaganda.

"Speriamo che anche gli altri candidati possano dare evidenza di una condotta sobria e trasparente", sottolinea una nota della colazione che sostiene Peppino Ciresa sindaco. E si snocciolano cifre: "Ecco i conti della nostra campagna elettorale".

"Il costo della campagna del sindaco - si legge nella nota del centrodestra - nella prima fase di campagna elettorale del primo turno si attesta ad euro 15mila circa, ai quali vanno sommati i costi del ballottaggio che non abbiamo ancora rendicontato essendo in corso le attività, ma che di certo sono in linea con la scelta di sobrietà fatta nella prima parte. A queste cifre si aggiungono infine circa 20 mila euro dei costi sostenuti dalle liste di coalizione e dai candidati, oltre 100, che si sono presentati e spesso autotassati".

Insomma, 35mila euro per espugnare Palazzo Bovara. Pochi? Di certo c'è che gli avversari non hanno ancora scoperto i loro conti, tanto che Cereda e i suoi chiedono che anche gli altri candidati "possano dare evidenza di una condotta sobria e trasparente". In caso contrario, il centridestra è pronto a condannare la logica del “costi quel che costi” elencando domande del tipo: “cosa muove un uomo a spendere così tanti soldi per un ruolo pubblico? Chi gli ha dato tutti quei soldi? Quali interessi ci sono in campo?”.

30 settembre 2020