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Brutalità sul lungolago di Lecco: mena la moglie, insulta la Polizia

Lecco (Lècch) - Un episodio di brutalità avvenuto sul lungolago di Lecco si è concluso con la denuncia per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale nei confronti di un uomo che, dopo aver picchiato la moglie, ha reagito ai poliziotti. La donna, invece, non ha voluto denunciare il marito.

Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì agosto. Durante un servizio di controllo del territorio, gli agenti della Polizia di Stato di Lecco - Squadra Volanti, a seguito di una segnalazione giunta tramite 112 alla Centrale Operativa della Questura, sono intervenuti in largo Europa, dove era stato segnalato un soggetto che stava picchiando una donna.

I due equipaggi, giunti rapidamente sul posto, hanno interrotto il pestaggio. L'uomo, come se fosse cosa normale picchiare una donna, è apparso seccato dall'intervento dei poliziotti ai quali si è rivolto con atteggiamento aggressivo e ingiurioso. Una volta bloccato, C.C., di anni 45, con precedenti di polizia per resistenza a pubblico ufficiale, è stato quindi condotto in Questura.

La donna invece, che nel frattempo si era allontanata, è stata raggiunta sul Lungolario Isonzo con evidenti segni di percosse. Palesemente scossa e dolorante per i colpi ricevuti, ha raccontato agli agenti di essere la moglie del fermato. In particolare, la vittima riteneva, senza alcun motivo, di essere responsabile di quanto accaduto, finendo per colpevolizzare se stessa per le percosse ricevute dal marito.

La donna, condotta in ospedale, ha riportato lesioni guaribili in 7 giorni ma ha rifiutato categoricamente di querelare l'uomo. Quest'ultimo è stato ad ogni modo denunciato dagli operatori per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. Sono in corso ulteriori accertamenti per definire le esatte responsabilità dell'uomo nei confronti della moglie, nonché per l’adozione nei confronti del marito violento delle misure ad oggi contemplate dalle normative sulla violenza di genere.

La Questura di Lecco sottolinea che la Polizia di Stato è vicina a tutte le donne, ribadisce l'importanza di denunciare gli episodi di violenza subita, fisica o psicologica e ricorda che, nei casi più gravi, esiste la possibilità di essere assistite dai centri antiviolenza diffusi sul territorio e di essere collocate in una struttura protetta, anche con i propri figli.

10 agosto 2020