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Coronavirus, Confindustria Lecco boccia Conte: "Non ha metodo"

Lecco (Lècch) - Netta bocciatura di Confindustria Lecco-Sondrio al Dpcm annunciato il 26 aprile con le nuove misure relarive all’emergenza Coronavirus. Le misure di Giuseppe Conte vengono definite "per nulla chiare" e allo stesso premier viene rimproverata una " totale mancanza di metodo"

A puntare il dito è Lorenzo Riva. Nel mirino del presidente di Confindustria Lecco il modus operandi del premier: "L’aspetto forse maggiormente preoccupante - evidenzia -, ancora una volta, è la totale mancanza di metodo".

"Certo - prosegue -, potremo finalmente riaprire le attività produttive dal 4 maggio, rispettando i protocolli per la salute come è giusto che sia. Ma le disposizioni e le limitazioni per i cittadini che saranno ancora in essere per la cosiddetta fase due non sono per nulla chiare. Non stiamo mettendo gli affari davanti alla salute pubblica - continua Lorenzo Riva – ma non è nemmeno possibile chiedere alle persone di smettere di vivere e distruggere la nostra economia. Soprattutto non si può pensare che i cittadini si sentano tutelati se non esiste pianificazione certa sulla base di un metodo chiaro".

"Altrove - conclude il presidente di Confindustria Lecco-Sondrio - stanno gestendo meglio la situazione dimostrandoci che è possibile conciliare la sicurezza con il ritorno ad una nuova normalità ma ci vuole appunto metodo e, aggiungo, rispetto per tutti noi, ad esempio evitando gli annunci di risoluzioni fondamentali alle 20.20 della Domenica sera. Per non parlare del fatto che i piani per la fase tre, ovvero per il rilancio della nostra economia, non sembrano essere un tema all’ordine del giorno e questo è un fatto gravissimo, perché la complessità della situazione non lascia spazio ai ritardi e alle improvvisazioni. Così siamo sulla buona strada per affossare la nostra economia, fra misure a sostegno delle imprese che restano ferme agli annunci e mancanza di un vero piano strategico".

28 aprile 2020