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L'Adorazione dei Magi illustrata a Lecco

Lecco (Lècch) - Una vicenda umana, prima ancora che artistica, ricca di forza e di emozione è quella che segna la vita di Artemisia Gentileschi, artista di grandissima capacità espressiva e straordinarie capacità  tecnica in un periodo, quello di inizio Seicento, in cui essere pittrice donna non era pensabile.

Una vita profondamente segnata da uno “stupro” quando Artemisia era solo dodicenne, divenuto pubblico e quindi motivo di “esilio” nella Roma di quel tempo. Ma proprio dall’avventura seguita a questa violenza nasce la volontà dell’artista di mettere tutta se stessa nelle proprie opere, riuscendo a conquistare l’accesso, prima donna in assoluto, all’Accademia del Disegno di Firenze e quindi ad affermarsi definitivamente a Napoli, grazie a quel suo stile così unico, che ha origine dal Caravaggio ma esprime una fortissima personalità.

C’è tutto questo dentro a “L’Adorazione dei Magi”, esposta al Museo Diocesano “Carlo Maria Martini” di Milano fino al 26 gennaio prossimo: una tela stupenda che ci parla del Natale in modo commovente, a cominciare dall’espressione di profondo stupore del Mago che si prostra ai piedi della Madonna e di Gesù, perché vede in quel Bambino la risposta al proprio desiderio di uomo: una risposta che supera ogni immaginazione, perché Dio si avvicina all’uomo facendosi uguale a lui.

A raccontare quest’opera e la storia di Artemisia Gentileschi è stata, giovedì, la direttrice del Museo Diocesano Nadia Righi, protagonista della conferenza “Dall’Annunciazione di Tintoretto all’Adorazione dei Magi”, parte del ciclo di incontri “Il Mistero nell’arte”, proposti nell’ambito della mostra “Tintoretto Rivelato” in corso di svolgimento a Palazzo delle Paure di Lecco.

Del resto sono numerose le assonanze tra la mostra lecchese e la formula “Capolavoro per Milano”, progettata nel 2001 dall’allora direttore Paolo Biscottini e ripresa da lei quattro anni or sono: il desiderio di proporre una occasione di riflessione sul mistero del Natale attraverso l’esposizione di un capolavoro che esprima la Bellezza, lasciando che il visitatore si faccia interrogare da quanto l’opera vuole comunicare, in un dialogo intimo e personale.

E così è nel caso della “Adorazione dei Magi” di Artemisia, tela di imponenti dimensioni (310×206 cm) che fa parte di un ciclo decorativo realizzato per la cattedrale di Pozzuoli fra il 1636 e il 1637 concessa da quella Diocesi perché “la loro Artemisia potesse parlare ai Milanesi del Natale”.

Prossimo appuntamento per il ciclo “Il Mistero nell’Arte” il prossimo giovedì 16 gennaio, con inizio alle ore 20,30. Giovanni Valagussa, storico dell’arte, docente alla Cattolica di Brescia e conservatore alla Carrara di Bergamo, nella sua veste di curatore della mostra “Tintoretto Rivelato” interverrà su: “Tintoretto prima della Scuola di San Rocco: ipotesi attorno alla Annunciazione Grimani”.

12 gennaio 2020