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Capolavoro di Tintoretto esposto a Lecco per l'Avvento e il Natale

Lecco (Lècch) - Tintoretto a Lecco per l’Avvento e il Natale. Nel cinquecentesimo anniversario della nascita del maestro veneziano (Jacopo Robusti, 1519-1594), arriva in città l’Annunciazione del Doge Grimani, un capolavoro maestoso, carico di significati spirituali e di segreti artistici.

Un evento unico per gli amanti dell’arte perché questa Annunciazione, di proprietà di un collezionista privato, solo tre volte negli ultimi cento anni è andata esposta pubblicamente.

L’obiettivo della parrocchia San Nicolò di Lecco/Comunità Pastorale Madonna del Rosario che organizza l’esposizione è offrire all’intera città una particolare riflessione sul mistero cristiano del Natale, in particolare su Dio che grazie al “si” di una donna assume la natura umana e diventa partecipe della nostra vicenda terrena. L’iniziativa si intitola “Il Mistero nell’Arte” ed è promossa in collaborazione con il Comune di Lecco. Viene proposta quest’anno per la prima volta ma intende diventare un appuntamento fisso, grazia alla collaborazione di numerosi sostenitori del territorio (aziende e privati) che hanno creduto nel progetto.

Il capolavoro di Tintoretto sarà esposto a Lecco nella sala della fototeca del Palazzo delle Paure, sede espositiva comunale, dal 6 dicembre al 2 febbraio 2020. Il vernissage è in programma il 5 dicembre alle 18, nella vigilia di San Nicolò, Santo Patrono della Città. “Il Tintoretto rivelato” è il suggestivo titolo della mostra che sintetizza una serie di aspetti insiti nella tela maestosa (278x171 cm). Il carattere eccezionale dell’evento artistico è dato inoltre da alcune scoperte emerse nel corso dell’accurata indagine del dipinto, compiuta in vista dello spostamento a Lecco, attraverso una approfondita campagna fotografica.

L’allestimento, che prevede l’utilizzo delle più avanzate tecnologie multimediali, è stato studiato per favorire un incontro “per gradi” all’opera, con un’attenzione alla valorizzazione e all’approfondimento di tutti i suoi aspetti iconografici e dei loro relativi significati. L’esposizione, che ha avuto il patrocinio della Diocesi di Milano e dell’Ufficio Scolastico provinciale di Lecco, vedrà un intenso coinvolgimento dei giovani e della scuola: saranno gli studenti delle medie superiori di Lecco a farsi guide e “annunciatori” dei significati più nascosti dell’opera, attraverso un percorso di alternanza scuola-lavoro reso possibile grazie alla collaborazione del Comune di Lecco.

La mostra sarà accompagnata da un ricco catalogo, nel quale troveranno spazio anche le riflessioni di alcuni protagonisti del mondo della cultura contemporanea. La comunicazione si svilupperà attraverso il website dedicato www.tintorettorivelato.it, una campagna di affissioni murali, sui media e sui social network, mediante strumenti divulgativi online e offline e campagne di promozione nei più importanti contesti di grande afflusso di pubblico. Per tutta la durata della mostra saranno organizzate anche conferenze e momenti di approfondimento artistico e spirituale.

Il progetto “Il Mistero nell’Arte” si è reso possibile grazie anche a numerosi partner tecnici. A guidare il progetto mons. Davide Milani prevosto di Lecco, Giovanni Valagussa conservatore alla pinacoteca dell’Accademia Carrara di Bergamo (curatore artistico), Laura Polo docente di Storia dell’arte al Liceo Manzoni di Lecco (formazione e didattica), Giorgio Melesi architetto (progetto espositivo), Giorgio Cortella (comunicazione), Susanna De Maron (segreteria) con la collaborazione di Simona Piazza assessore alla cultura del Comune di Lecco.

"Un’occasione unica per la comunità lecchese di “incontrare” un grande capolavoro della pittura cinquecentesca italiana - commentanto in una nota il sindaco Virginio Brivio e Simona Piazza -, che per la prima volta approda a Lecco grazie a un’iniziativa della Parrocchia di San Nicolò - Comunità pastorale Madonna del Rosario in collaborazione con la nostra amministrazione. Palazzo delle Paure ospiterà quest’opera proprio in occasione delle festività natalizie con il duplice, anzi oseremmo dire, triplice obiettivo di portare in città un eccezionale evento artistico capace di richiamare pubblico da tutta Italia, offrire ai cittadini la possibilità di un incontro con la bellezza dell’arte proprio in corrispondenza dal Natale e infine dare ai giovani l’opportunità di vivere l’esperienza di percorsi trasversali di orientamento nell’ambito di un progetto artistico così importante".

"Ancora una volta - concludono Brivio e Piazza -, come sempre più spesso accade in questi ultimi mesi, la collaborazione tra pubblico e privato, con il contributo di tante aziende, è stata capace di portare in città un appuntamento culturale di grande levatura e richiamo".
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JACOPO ROBUSTI detto TINTORETTO
Annunciazione del Doge Grimani
olio su tela, cm. 277,5 x 171,5 x 3,5
(di Giovanni Valagussa)

Il dipinto rappresenta l’Annunciazione a Maria da parte dell’Arcangelo Gabriele. La scena si svolge in una stanza ampia ed elegante, arredata con cura e con una grande finestra a vetri aperta su un paesaggio lontano di montagne.
Si notano in particolare il sontuoso inginocchiatoio di Maria, con un Libro d’Ore appoggiato aperto, la cesta con i panni in primo piano e la seggiolina con il cuscino da ricamo. L’angelo che scende in volo ha nella sinistra un giglio candido, segno di purezza e al centro in alto la scena è illuminata dalla colomba dello Spirito che scende in volo in un alone di luce abbagliante.
Ignota la commissione originaria del dipinto, sappiamo che verso il 1750 apparteneva al doge Pietro Grimani (in carica dal 1741 al 1752). In quella collezione fu inciso da Pietro Monaco nel 1763 che nella scritta in calce ne indica già esplicitamente l’attribuzione a Jacopo Robusti detto Tintoretto.
Passa poi alla collezione Lechi a Brescia dove si trova intorno alla metà dell’Ottocento, in seguito a Vienna nella collezione Castiglione (1910), da lì in Germania nel 1924 prima a Berlino, poi al Castello di Ramholz (quando diviene con altri dipinti proprietà di Hermann Goering) e infine alla Alte Pinakothek di Monaco. Venduto dal museo bavarese nel dopoguerra con tutta la ex collezione Goering, il dipinto approda infine in Italia dove viene esposto a Firenze alla Mostra dell’Antiquariato di Palazzo Strozzi del 1967 ed è in seguito battuto in asta nel 1989, passando nella collezione attuale.
Dopo un’importante segnalazione di Roberto Longhi che la giudica un’opera giovanile, l’Annunciazione è sempre stata considerata pienamente autografa. Solo nella scheda di Paola Rossi del 1982 (R. Pallucchini – P. Rossi, Jacopo Tintoretto: le opere sacre e profane, 1982) si ipotizza cautamente che possa esservi l’intervento del figlio di Jacopo, cioè Domenico Tintoretto. In realtà restando ad oggi piuttosto sfuggente l’identità di Domenico e soprattutto in considerazione dell’alta qualità pittorica di alcuni passaggi eccezionali come la figura dell’angelo in volo oppure delle idee del tutto originali della finestra con i vetri antichi tondi di Murano o della naturalistica cesta in primo piano, si deve immaginare una esecuzione autografa di Jacopo, forse coadiuvato dalla bottega in alcune parti secondarie, come era prassi normale nella sua vastissima attività.
Il vistoso pentimento nella posizione della mano sinistra di Maria (chiaramente visibile nelle indagini all’infrarosso) contribuisce a confermare l’ideazione in prima persona da parte di Jacopo.
Per la cronologia è probabile che ci si trovi piuttosto vicino proprio a un’altra versione dello stesso tema, la Annunciazione della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, databile tra il 1582 e il 1587.

2 novembre 2019