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Ballabio, il partigiano dimenticato che morì nell'attacco alla caserma

Ballabio (Balàbi) - Un secondo partigiano, oltre ad Ambrogio Confalonieri, perse la vita nell'attacco alla caserma della Guardia nazionale repubblicana di Ballabio, forte di ben 300 militi. Si tratta del 20enne Aldo Perregrini, di Buglio (SO): ma mentre al primo è stata dedicata una importante strada e un monumento, oltre alla cerimonia che ricorre ogni anno, per lui a Ballabio non c'è un segno di memoria.

Questa circostanza è stata ricordata Domenica nel corso della manifestazione ufficiale per la ricorrenza nazionale del 2 giugno, Festa della Repubblica, che a Ballabio coincide con la data del ricordo di Confalonieri.

Il sindaco, nel suo discorso commemorativo, ha ricordato che, in realtà, i partigiani che persero la vita nel fallito assalto furono due: morì, pochi giorni dopo in ospedale, anche il Perregrini. Il fatto è stato confermato, nel suo intervento, dal presidente dell'Anpi Enrico Avagnina, che ha partecipato alla cerimonia ballabiese assieme alle autorità di Ballabio e alla delegazione di Brugherio, guidata dal sindaco Marco Troiano e dal vicesindaco Giovanna Borsotti, città natale di Ambrogio Confalonieri. Numerosi anche i cittadini e i rappresentanti di associazioni presenti all'evento accompagnato dal corpo musicale "Risveglio" e dal coro "I Vous de la Val Grande".

Parlando del partigiano a cui Ballabio dedicò un cippo e una strada, Alessandra Consonni ha spiegato di aver svolto alcune ricerche per conoscere meglio questa figura: "Mi aveva colpito l'osservazione di don Gianbattista Milani, che aveva notato la croce voluta dai familiari sul cippo di Confalonieri. Una famiglia credente, disse. Dunque con certi valori, anche incompatibili con lo stalinismo che oggi tutti deprechiamo per i suoi crimini, ma che in quell'epoca e nelle successive, aveva molti inconsapevoli seguaci anche in Italia".

"Ho letto - ha continuato - di Ambrogio Confalonieri come di un giovane che non aveva alle spalle una militanza politica, l'impressione è che fosse uno dei tanti italiani non ideologizzati che, in quella situazione di sbando generale seguita al crollo dello Stato fascista causato dai tracolli bellici, dopo il settembre '43, hanno fatto una scelta di campo". Quindi l'accenno ad Aldo Perregrini, di Buglio, "comune della provincia di Sondrio che, a differenza di quello di Brugherio, non ha mai  partecipato alle celebrazioni qui a Ballabio, che si tennero sin dal 1946, e la memoria ballabiese di Perregrini andò persa".

L'amministrazione comunale di Ballabio ora desidera che venga ricordato anche lui, ma in un'ottica di pacificazione: "Dopo tanti anni - ha detto il sindaco - vorrei che si ricordasse anche la  seconda vittima del fatto d'armi avvenuto nel giugno 1944 a Ballabio, così come dedico un pensiero a tutti i ragazzi che hanno perso la vita negli orrori della guerra civile, affinchè questo 2 giugno che noi celebriamo sia veramente la giornata della Repubblica, res pubblica, cosa di tutti, madre che a tutti i suoi figli sa parlare di  pacificazione e che, nel solco della nostra bimillenaria civiltà cristiana, tutti chiama ad aborrire l'odio fratricida e a guardare ad un comune futuro di concordia e prosperità".

La cerimonia del 2 giugno è stata anche la prima uscita ufficiale della Squadra antidegrado, con il gonfalone comunale retto dal consigliere comunale Antonio Locatelli con indosso berrettino e pettorina blu dei volontari ballabiesi. "Il sindaco di Brugherio - rivela Alessandra Consonni - è rimasto molto impressionato dal fatto che un comune piccolo come il nostro sia dotato di una Squadra anti degrado. Si è detto molto interessato e il suo apprezzamento è stato per me un motivo di grande fierezza".

5 giugno 2019