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La Provincia Lecco-Co-So: 17mila copie diviso 3. Allarme di Abruzzo

Lecco (Lècch) - I quotidiani cartacei rischiano di scriversi addosso, limitando il proprio raggio di diffusione a una cerchia sempre più ristretta di lettori: anche sotto il Resegone, fa pensare l'allarme lanciato a inizio anno dall'ex presidente dell'Ordine dei giornalisti e fondatore del Movimento informazione libera, Franco Abruzzo.

Dalla sua newsletter Abruzzo osserva preoccupato la situazione delle vendite dei superstiti giornali. Cifre alla mano, scrive l'ex presidente, "si profila un futuro incerto e drammatico per i giornalisti pensionati e anche per i giornalisti oggi attivi". "Siamo nella stessa barca e abbiamo un destino comune. Prenderemo tutti l'assegno sociale?".

Insomma, l'informazione stampata ha il fiato corto e il Lecchese non fa eccezione: la tendenza è al risparmio della carta. Nella sua newsletter, Abruzzo si linka con il sito dell'Ads (Accertamenti diffusioni stampa), dove si ricava il dato del quotidiano lecchese: il terzetto di la Provincia di Lecco - Como e Sondrio, assieme, vendeva 17.927 copie a gennaio. Una grossolana divisione per tre, può dare un'idea delle copie di ciascuna delle tre testate locali.

L'ultimo dato Ads (giugno 2018) conferma il trend: 16.972 copie vendute complessivamente nelle intere province di Lecco, Como e Sondrio. E tra Lario e Valtellina echeggia l'appello di Abruzzo: "La Fnsi batta un colpo per dire che c'è e che vuole finalmente lottare per convincere il Parlamento a interventi di sostegno radicali come è già avvenuto per Inpdai, Inpdap, Enpals assorbiti nell'Inps. Non siamo cittadini di serie B".

25 luglio 2018