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Ballabio, 4 "corazzieri comunali" vegliano sulla foto di Mattarella

Ballabio (Balàbi) - Si chiamano Paolo Dell'Oro, Pinuccia Lombardini, Luciano Cedro e Riccardo Invernizzi: da qualche giorno indossano la scintillante corazza quirinalizia e lanciano alti lai per il "sacrilegio" compiuto dal sindaco all'effigie del presidente della Repubblica.

In seguito al via libera al governo Conte, si conclude la civile forma di protesta di diversi sindaci lombardi, a cui aveva aderito il sindaco di Ballabio: "Da stamattina - spiega Consonni - la foto del presidente Mattarella nel mio studio è tornata dove stava, in considerazione dell'inserimento del professor Savona nell'esecutivo. L'esito della controversia dimostra che la protesta dei sindaci era giusta".

Non la pensano così i rappresentanti delle minoranze che provengono dalle formazioni che portarono il paese al commissariamento prefettizio per la loro litigiosità. Il gesto del sindaco è stato contestato dai quattro consiglieri di minoranza, che hanno scritto al prefetto, addirittura minacciando di non rispondere più alle convocazioni consiliari.

"C'è chi si crede un corazziere del Quirinale - commenta Consonni -. Io preferisco innanzitutto sentirmi semplice cittadina tra i cittadini e affermare la sovranità popolare di quella stragrande maggioranza di ballabiesi che hanno votato per i due partiti a cui veniva negata la facoltà di costituire il governo che avrebbero voluto. Curioso modo di interpretare la Costituzione, quello dei quattro corazzieri comunali che si sono stracciati le vesti per una presunta mancanza di devozione alla foto di Mattarella, ma se ne sono fregati altamente per la fine che stavano facendo i voti espressi dalla gran parte dei ballabiesi".

Ma che fine aveva fatto la foto di Mattarella? Come constatato da chi in questi giorni si è recato nel suo studio, il sindaco aveva tolto dalla parete l'immagine del presidente per porla su un mobile accanto al ritratto di un sacerdote: "Togliendo l'effigie di Mattarella - spiega il sindaco - mi è venuto spontaneo collocarla vicino a quella di un alto ufficiale degli alpini, cappellano militare la cui memoria è ancora oggi celebrata, e a cui Lecco ha dedicato una via, il capitano don Carlo Consonni, nella speranza che quel santo patriota illuminasse il presidente".

1 giugno 2018