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“Monti salva l'Italia? Che farsa! Pareggio merito nostro per 9/10”

Lecco - Il governo tecnico che salva l'Italia? Una farsa secondo Lorenzo Bodega (foto) che, cifre alla mano, dimostra come Mario Monti contribuirà per un decimo al pareggio di bilancio: il grosso è già stato fatto dal governo Berlusconi. Bodega non ci sta. E' stanco della "propaganda di sinistra" che addebita alla Lega e alla precedente maggioranza la causa della crisi. E non ne può più di sentire il premier Monti proclamarsi salvatore della patria.

SUPREMI VOLERI. "L'inedita Trimurti parlamentare di Pdl-Pd-Udc - afferma il senatore leghista -, che certo non è indifferente ai supremi voleri delle lobby economiche, consente a Mario Monti di parlarsi addosso, garantendo che la nazione scamperà alla crisi in virtù del suo alto interessamento. Sorprende vedere l'ex premier Berlusconi, che ha sfidato tempeste giudiziarie per restare sulla tolda del suo governo, mollare il timone e ritirarsi senza colpo ferire appena spuntato Mario Monti. Ma ancor più triste è che l'ex premier rinunci persino a difendere il buon operato del proprio esecutivo pur di legittimare l'avvento del suo successore. Il neo premier, dunque, può appropriarsi dei meriti del lavoro che altri non hanno neppure il coraggio di rivendicare". E Bodega vuole spezzare il silenzio, facendo parlare i numeri.

LA MANOVRA PORTA BRICIOLE. "Questa manovra (la "Salva Italia", ndr) inciderà - rileva - per non più di un decimo sul pareggio di bilancio. Il suo pacchetto di misure vale circa 30 miliardi lordi, mentre gli altri nove decimi, ovvero ben 265 miliardi, sono il frutto delle manovre compiute dal 2008 ad oggi dal governo Berlusconi". Questo vorrebbe dire che su un totale di 295 miliardi il precedente esecutivo vi ha contribuito in larghissima misura, mentre la manovra del governo Monti contribuisce al pareggio di bilancio appena per quanto riguarda le briciole. "Soprattutto - polemizza il senatore del Carroccio - questo significa che l'erario avrebbe potuto risparmiarsi lo stipendio di un senatore in più, oltretutto a vita, poichè non v'era bisogno di assumere il salvatore della Patria. Così come non sussisteva alcuna necessità del suo seguito tecnico: non solo perchè il parlamento già pullula di professionisti e cattedratici, ma anche alla luce delle imbarazzanti dimostrazioni fornite da certi neoministri".

FAMELICI APPETITI. E Bodega rivendica il ruolo positivo, a suo dire, svolto dal governo Berlusconi anche se l'ex premier non ha ancora confessato le ragioni dell'abbandono. "Da parte nostra - afferma - siamo consapevoli di come il Belpaese sia stato sottratto ai famelici appetiti degli speculatori internazionali grazie all'azione salda, onesta e competente del precedente esecutivo. Senza infilare le mani nelle tasche dei contribuenti, è stato sin qui possibile preservare la nazione dalle derive conosciute in altri paesi europei. Oggi - commenta il senatore lecchese - restiamo sgomenti nel veder calato dall'alto un governo che si muove nella direzione opposta: quella delle sciagurate politiche dagli effetti recessivi che, indebolendo il paese, lo consegneranno necessariamente in pasto allo sciacallaggio economico internazionale".

CONFRONTO NELLA LEGA. Quanto ai problemi interni del Carroccio, con le indiscrezioni giornalistiche sull'improbabile frattura (sono amici fraterni ben da prima che esistesse la Lega) tra Umberto Bossi e Roberto Maroni, l'ex sindaco di Lecco liquida tutto in poche parole: "In gran parte si tratta di montature ai danni della Lega. Di certo se qualcuno va oltre la normale dialettica interna a un partito dovrebbe trarne le dovute conseguenze: la Lega - conclude Bodega - ha un segretario, che ne è il leader fondatore, ed è a lui  che spetta decidere la linea del movimento".

14 gennaio 2012