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Medici lecchesi sotto accusa per corruzione

Monza (Monscia) - Tre medici lecchesi (due di Lecco e uno di Merate) sono finiti nei guai, coinvolti in una inchiesta delle Fiamme Gialle su un vasto giro di presunta corruzione in ambito sanitario: del terzetto, uno è stato arrestato ai domiciliari, gli altri due sono indagati a piede libero.

MECCANISMO. Nel mirino dell'operazione “Disturbo”, condotta dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza, «un articolato meccanismo corruttivo ideato e realizzato dai rappresentanti di una società produttrice di protesi».

I LECCHESI. Ben quattordici le misure cautelari eseguite dai finanzieri in 5 regioni: oltre alla Lombardia, Toscana, Emilia, Piemonte e Campania. Tra i medici, a Lecco uno è finito in manette, mentre una sua collega è indagata a piede libero; a Merate indagato un altro camice bianco.

IL DISCAPITO. Al centro dell'inchiesta gli indebiti guadagni che sarebbero stati procurati ad una multinazionale, la Ceraver Italia, agendo "anche a discapito della salute pubblica" per ottenere in cambio denaro e lucrosi benefit quali viaggi, inviti a congressi e cene in ristoranti di alto livello. Le indagini, durate tre anni, hanno avuto origine dalla denuncia di un dipendente del Policlinico di Monza.

14 settembre 2017