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«Rifiuti “forestieri” nel Lecchese? Noi ne esportiamo 61mila Ton!»

Valmadrera (La Val) - Nella guerra a Silea circolano informazioni false sull'inceneritore e sulla situazione dei rifiuti. Lo denuncia Mauro Colombo, smentendo anche lo spauracchio di un impianto "sovradimensionato", costretto a importare monnezza "forestiera": in realtà, i lecchesi spediscono altrove più del doppio dei rifiuti ricevuti.

AD ALTRI. «Se è vero - afferma infatti il presidente di Silea Spa - che 26.500 ton arrivano dalle altre province lombarde per effetto del sistema di mutuo soccorso regionale, è altrettanto vero che noi inviamo agli altri impianti della regione 61 mila ton di rifiuti. Quindi mandiamo ad altri impianti più di quanto ritiriamo a livello regionale».

PIU' RECENTE. E non è tutto. Anche le altre parole d'ordine dei "nemici" di Silea sarebbero da prendere con beneficio d'inventario. «In primo luogo - continua Colombo - è falso affermare che "l'inceneritore di Valmadrera è il terzo per anzianità in Lombardia e il settimo in Italia sui 42 impianti esistenti". In realtà il termovalorizzatore di Valmadrera è il più recente realizzato in Regione Lombardia: le sue due linee sono state realizzate nel 2006 e nel 2008. altri impianti hanno effettuato solo dei parziali revamping. Inoltre, su 11 impianti lombardi, siamo i secondi in tema di migliori emissioni e tra i soli 5 impianti ad aver ottenuto la certificazione Emas (migliore tecnologia, migliore gestione e migliore performance ambientale)».

FUORVIANTI. Sulle cifre, poi, occorrerebbe documentarsi. «In secondo luogo - aggiunge il presidente di Silea - è assolutamente fuorviante affermare che “assommano a 47mila le tonnellate annue di rifiuti indifferenziati prodotti in tutto il Lecchese”. – Infatti, premesso che sono 48 mila, occorre considerare che al termovalorizzatore di Valmadrera sono trattate anche 9 mila ton di rifiuti ingombranti, 5.400 ton di frazione estranea del sacco viola, 2.500 ton di "plasmix" (sempre proveniente dalla controllata Seruso, destinato unicamente alla termovalorizzazione per la produzione di energia elettrica), 1.000 ton di frazione estranea proveniente dall'impianto di compostaggio, 8 mila ton di rifiuti ospedalieri e 1.500 ton di rifiuti speciali non pericolosi provenienti da aziende del territorio».

Nelle foto: l'impianto di Silea e Mauro Colombo con, a destra, il direttore generale Marco Peverelli.

8 maggio 2017