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Ambiente, dal Think More About patto di sostenibilità territoriale

Lecco (Lècch) - Da Lecco il progetto di un patto per la sostenibilità territoriale: successo del convegno “Think More About”. L'evento si è svolto, tra venerdì e sabato, presso l'auditorium della Casa dell’Economia e l'aula magna del Politecnico di Milano Polo territoriale di Lecco, promosso dalla cooperativa Terra Project in collaborazione con Terra Institute di Bressanone.

EQUILIBRIO. «Quello di oggi vuole essere l'avvio della costruzione di un patto per la sostenibilità territoriale che coinvolga tutti gli attori, pubblici e privati, della comunità locale verso un nuovo tipo di economia e stili di vita più equi. È necessario garantire ai nostri figli e alla nostra società un nuovo equilibrio e un nuovo futuro. E il vero driver di questo cambiamento deve essere ciascuno di noi». Con questo messaggio Anna Riva, presidente di Terra Project, ha concluso la seconda giornata di lavori del convegno.

L'IMPEGNO. Un evento di assoluto livello non solo per la qualità dei partecipanti e dei relatori, ma anche per i contenuti affrontati, uniti tra loro dal fil-rouge de “L'arte della responsabilità”. «Think more about vuole essere molto più di un semplice think-tank sul tema della sostenibilità. Perché è certamente importante riflettere insieme su questi argomenti condividendo esperienze. Ma è fondamentale che alla riflessione segua l'impegno concreto di ciascuno di noi nella nostra vita quotidiana di cittadini, imprenditori, uomini delle istituzioni, lavoratori. A ciascuno di noi spetta infatti il compito di realizzare dei micro progetti che si leghino alla visione condivisa di uno sviluppo territoriale all'insegna della sostenibilità», ha affermato Günter Reifer, fondatore e amministratore delegato di Terra Institute.

TERRITORIO. Del resto, come sostenuto da Andrea Di Stefano, esperto di finanza etica ed economia sociale, fondatore della rivista “Valori”, «la visione deve essere costruita a partire da un territorio, non può venire dall’esterno». È questa la stessa impostazione che sta seguendo l’Unione Europea in materia di “cluster territoriali”, mettendo a disposizione risorse importanti per la trasformazione di un territorio. E, parlando di sostenibilità, occorre coglierne i diversi aspetti: ambientale, sociale ma anche economica: «Si tende spesso a pensare che produrre in modo sostenibile sia un costo – ha affermato –. In realtà  la sostenibilità genera efficienze e riduzioni di costi che possono essere reinvestiti su altre azioni. Penso ai risparmi che, con interventi sostenibili, si possono ottenere in tema di mobilità ed energia».

PILOTA. Non a caso, su questi due aspetti, oltre che sulla produzione di cibo, si basa il progetto che Jörg Heynkes sta conducendo con successo nella zona del Nordheim-Westfalen: un progetto pilota, che nasce dal basso, e mira a coinvolgere in un primo tempo un quartiere di 25 edifici e 133 unità immobiliari, con la creazione di una “mini smart grid”, rete unica ad alta efficienza per la produzione e distribuzione di energia, che utilizza per l’estate l’energia solare e nell’inverno la micro-cogenerazione termica, mentre sul fronte della mobilità si propone di introdurre il concetto di “sharing system”, attraverso la condizione di auto, pullmini, scooter e bici elettriche e un miglior utilizzo dei mezzi pubblici. Questo progetto pilota, successivamente, sarà esteso prima a tutta la città  e quindi all’intera regione, con la creazione di una “rete di micro-reti”.

L'IMPATTO. La strada dei micro-progetti è anche quella indicata dagli altri gruppi di lavoro che il convegno ha promosso, dedicati sia al tema del lavoro che delle communities e delle aziende. Due le best-pratices presentate. In primo luogo Ikea, attraverso la testimonianza del sustainibility manager di Ikea Svizzera Lorenz Isler, che ha illustrato le tappe di un cammino per la sostenibilità intrapreso fin dal 1956 dal colosso svedese, con l’obiettivo di poter crescere senza trascurare l’impatto sull’ambiente. Un cammino fatto di scelte concrete, che vanno dalla decisione di ridurre l’impatto nell’utilizzo delle materie prime (legno e cotone soprattutto) alla introduzione di imballaggi piatti, dalla co-fondazione del marchio Fsc alla scelta di utilizzare solo cotone proveniente da coltivazioni sostenibili.

LA VISIONE. Altra best-pratice presentata al convegno quella di Loacker, azienda familiare con 940 dipendenti e un export che copre 108 Paesi. Hans Peter Dejakum, Marketing Manager di Loacker, si è soffermato in particolare sul processo di cambiamento organizzativo e culturale condotto in questi anni dall’azienda con il supporto di Terra Institute: «Abbiamo sostituito ad un’organizzazione piramidale la cultura circolare, contribuendo a rendere tutti partecipi della creazione di una visione comune di una forte identità valoriale, accrescendo la responsabilità individuale e per il tutto e ottenendo, come risultati, una maggiore efficienza interna, una maggior flessibilità, una maggior consapevolezza e uno sviluppo del know-how e delle competenze dei singoli. Il cambio di cultura ha favorito inoltre un processo di auto-responsabilizzazione di ogni collaboratore mentre, all’esterno, abbiamo migliorato il nostro posizionamento sia a livello territoriale che tra i consumatori».

L'INFINITO. Sostenibilità “for you, for us, for all”, dunque. È questo, del resto, la stessa strada indicata nel suo intervento d’apertura del convegno dall’artista Michelangelo Pistoletto: «Dobbiamo trovare un punto d’equilibrio tra natura e artificio. È il simbolo che ho introdotto nel mio Terzo Paradiso, trasformando il simbolo matematico che richiama all’infinito, introducendovi un terzo elemento centrale. Occorre infatti trovare tra i due elementi contrapposti, natura ed artificio, un terzo elemento, che è il segno della creazione trinamica, - ha affermato – Uno più uno fa tre: i due opposti creano un terzo elemento che prima non esisteva».

RISCONTRI. Particolarmente significativi i riscontri che il convegno “Think more about” ha saputo generare tra i numerosi stakeholder istituzionali e aziendali coinvolti a livello lecchese. La “visione sistemica” della sostenibilità, promossa dal convegno, è stata infatti immediatamente colta da Benigno Calvi, presidente del Parco Adda Nord, che ha individuato proprio il territorio del Parco quale ambito ideale nel quale sperimentare concretamente il “patto” proposto da Terra-Project.

PARTECIPAZIONE. Per l’amministratore delegato di Sircatene, Rossella Sirtori, il desiderio di realizzare «una fabbrica che respira, che sia bella e che viva in un rapporto positivo con chi vi lavora e con il territorio in cui è collocata» è molto più di un sogno, ma è un impegno che richiede anche il convinto sostegno, oltre che delle aziende, dei rappresentanti istituzionali del mondo dell’impresa e del lavoro. Per Natale Castagna, di Novatex Italia, «occorre impegnarsi per favorire una partecipazione convinta dei dipendenti ai valori di solidarietà e responsabilità sociale di un’impresa: solo così è possibile competere con successo sui mercati internazionali e, al tempo stesso, restituire al territorio quel valore aggiunto che esso ha nel tempo saputo apportare all’azienda stessa».

DIFFERENZIATA. Da parte sua, il presidente di Silea Spa Mauro Colombo ha voluto ribadire il proprio impegno a favore della sostenibilità ambientale in ambito lecchese, sottolineando gli investimenti compiuti in tema di educazione ambientale verso soprattutto il mondo della scuola, ricordando i positivi risultati ottenuti nella raccolta differenziata e presentando le prossime tappe del proprio percorso di promozione e sensibilizzazione all’ambiente, che avrà nella raccolta differenziata delle capsule in alluminio del caffè una nuova importante tappa. Quanto all’Ordine dei Dottori Commercialisti di Lecco, attraverso il presidente Antonio Rocca, è stata definita la costituzione di una commissione di studi dedicata alla sostenibilità, con l’obiettivo di diffondere questa cultura tra le imprese del territorio.

APPUNTAMENTO. Il convegno si è concluso con l’impegno alla prosecuzione dei micro-progetti già avviati da alcune aziende lecchesi con Terra Project e con un nuovo appuntamento, in programma il 27 giugno prossimo sempre a Lecco con un workshop di una giornata che approfondisca i contenuti di esperienze di sostenibilità territoriali a partire dall’esempio di Wuppertal.

18 marzo 2017