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Nel Lecchese rilasciate ai profughi centinaia di nostre carte d'identità

Lecco (Lècch) - L'ordine del governo romano è giunto quasi in sordina negli uffici comunali tra Lecco e Provincia, ma non consente obiezioni: i Comuni dove sono stati "paracadutati" profughi, ormai da parecchi mesi devono distribuire carte d'identità ai loro ospiti non sempre graditi. Il Corriere di Lecco aveva già documentato il fatto sin dal maggio scorso.

COOPERATIVE. Sono le coop che albergano i profughi, in strutture pubbliche o private finanziate dallo Stato sul territorio di Comuni lecchesi, a sollecitare le carte d'identità per i loro ospiti. I risvolti di questa scelta comportano ricadute per le amministrazioni comunali.

DOPPIO RISCHIO. Come hanno denunciato alcuni sindaci del Veneto, i rischi sono essenzialmente due: attestare come vere identità per lo più fasulle e doversi fare carico, come vale per tutti i residenti indigenti, di persone che, qualora non ottenessero lo status di rifugiato con le relative assistenze statali, risulterebbero prive di autonomia economica.

TUTELE MINORI. Infatti, i Comuni sono sempre tenuti a provvedere dal punto di vista socio-assistenziale a chi ha ottenuto la residenza, e dunque la carta d'identità, sul loro territorio. Se consideriamo che, spesso, quanti non risultano in possesso del requisito di richiedente asilo non vengono espulsi, ma ottengono comunque le cosiddette "tutele minori", il rischio è che a farsi carico di soggetti disagiati siano i Comuni dove costoro hanno ricevuto la residenza: un autentico salasso per le già povere casse di molte amministrazioni comunali.

Nella foto: il parlamentare del Pd Fragomeli alla tendopoli del Bione.

Link. Il Comune di Lecco rilascia carte d'identità italiane ai profughi.

24 ottobre 2016