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Terremoto: le prime squadre dal Lecchese

Lecco (Lècch) - Partite le prime squadre di soccorritori lecchesi dirette al tragico scenario del terremoto che ha sconvolto ampie zone dell'Italia centrale. Di grande importanza il supporto fornito dalle unità cinofile. In azione operatori del Cnsas che, nel Lecchese, fanno capo alla XIX Delegazione Lariana.

90 MINUTI. I tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico hanno cominciato ad operare a 90 minuti dall'evento. Nelle ore successive sono sopraggiunte le altre squadre provenienti da tutta Italia. Numerose le persone ferite soccorse e, purtroppo, diverse anche le vittime recuperate dalle squadre del Cnsas.

FRAZIONI ISOLATE. Nella zona attorno all'epicentro sono molte le frazioni isolate e le case sparse, il soccorso alpino sta utilizzando gli strumenti cartografici che impiega per la ricerca delle persone disperse per individuare con maggior rapidità le piccole frazioni e le abitazioni isolate dove potrebbero esserci persone bisognose di aiuto. I tecnici Cnsas provengono da Abruzzo, Lazio, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Altre squadre sono pronte a intervenire.

I CINOFILI. Il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico è una struttura operativa nazionale della protezione civile, e sta intervenendo su ingaggio del capo dipartimento della Protezione civile. In particolare, per la Lombardia, stamattina sono partite due Unità cinofile, composte da cane e conduttore, esperti in ricerca di persone disperse in un contesto in cui sono presenti macerie. Nelle prossime ore partiranno altri 25 tecnici, diretti ad Amatrice. Le squadre appartengono a tutte e cinque le Delegazioni lombarde del Cnsas: V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina - Valchiavenna, XIX Lariana e IX Speleologica.

GLI OSPEDALI. Intanto si apprende che dal Centro nazionale sangue è arrivata la richiesta di disponibilità di sangue. Le prima 40 unità sono già state messe a disposizione dall'Areu. Sulla base della ricognizione compiuta questa mattina, si confermano i 66 posti letto di rianimazione e chirurgia presso gli ospedali lombardi, e la disponibilità di 20 sale operatorie. L'elicottero di Milano che ha trasportato in loco le unità cinofile resta a disposizione per eventuali trasporti. Sul posto rimane anche l'equipe sanitaria dell'elisoccorso.

24 agosto 2016