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Lecco, effetto crisi e nuove tasse: Prefettura in allerta contro l'usura

LE IMPOSTE... E GLI USURAI. Finire in pasto agli strozzini per arrivare a fine mese.

Lecco - Con la crisi, e soprattutto col giro di torchio del governo Monti sui contribuenti, si teme che in molti cadano vittime dell'odioso sciacallagio degli usurai. La Prefettura di Lecco, consapevole del rischio strozzini che incombe sulle famiglie, è corsa ai ripari con una inziativa a tutela delle potenziali vittime.

VERTICE COL PREFETTO. Nella mattinata di mercoledì si è svolta una seduta dell'Osservatorio, nell'ambito dell'accordo quadro per la prevenzione di racket ed usura sottoscritto presso la Prefettura di Lecco nell'Ottobre 2007. Al vertice, presieduto dal prefetto di Lecco, Marco Valentini, hanno preso parte il vice direttore della Banca D’Italia di Como, i direttori dei Confidi del territorio, rappresentanti provinciali delle associazioni di categoria e degli istituti bancari firmatari dell'accordo quadro, rappresentanti delle associazioni di consumatori e dell’Unione province italiana nonché i rappresentanti delle forze dell'ordine territoriali.

NON ANCORA ALLARME. Per quanto concerne la situazione dell'estorsione e dell'usura nel Lecchese, il prefetto ha evidenziato che il fenomeno non ha ancora raggiunto un livello di allarme, ma l'attuale situazioni di crisi economica potrebbe ampliarne la consistenza. Sulla base dei dati in possesso e degli elementi forniti dai componenti l’Osservatorio, i casi accertati vanno ricondotti a "fattispecie singole, normalmente riguardanti - spiega una nota della Prefettura - soggetti in difficoltà economica che ricorrono al prestito usurario". "Ciò non toglie - continua il documento - che rimane sempre elevata l'attenzione da parte delle forze dell'ordine nei confronti", soprattutto in considerazione della particolare contingenza socio-economica. Da qui la necessità di applicare l'accordo quadro nella provincia di Lecco che, sulla base di una analoga esperienza a livello nazionale, è finalizzato a potenziare il rapporto tra gli istituti di credito ed i Confidi, per l'utilizzo delle risorse del Fondo antiusura, a sostegno delle piccole e medie imprese, nonché delle famiglie.

FACILE ELARGIZIONE. "L'Osservatorio - conclude la nota - quale organismo collegiale di consultazione all'interno dell'accordo quadro, rappresenta, per la specifica competenza dei suoi interlocutori, anche un momento di confronto al fine di verificare l'incidenza dell'attività creditizia nel rapporto tra il tessuto economico e produttivo, il sistema del credito, le imprese e le Istituzioni. Per ciò che concerne, invece, il rapporto credito-famiglie-imprese, ed iniziando dal settore dell'impresa, è stato osservato, da parte di tutti i presenti, come la grave crisi economica in atto stia comportando un fermo da parte delle aziende lecchesi nella richiesta di finanziamenti".  Per quanto riguarda il rapporto con le famiglie, invece "è risultata da più parti la necessità di una maggiore attenzione verso l'attività di facile elargizione del credito da parte di intermediari finanziari non istituzionali che potrebbero danneggiare ulteriormente soggetti in difficoltà economiche".

14 dicembre 2011