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Immigrazione a Lecco: la Lega, le colpe dei sindaci e quelle dei politici

Lecco (Lècch) - E’ giusto svuotare Esino, Maggio di Cremeno e quelle realtà nelle quali ci sia una grande concentrazione di richiedenti asilo collocati dalla Prefettura, ma NO ad un’accoglienza diffusa senza il consenso dei cittadini e dei sindaci che si sono espressi in modo contrario!

La Prefettura dovrebbe ora sottoscrivere una convenzione con la Comunità Montana della Valsassina per “l’accoglienza diffusa” che non può avere un seguito. Signorelli come presidente della Comunità Montana è in scadenza, dovendo Perledo andare al rinnovo, ed altri sindaci che hanno votato a favore della convenzione andranno al rinnovo, quindi che si blocchi tutto sino a giugno, non si prendano decisioni che ricadranno sulle future amministrazioni e sulla futura Comunità Montana!

I cittadini sappiano comunque, e sia chiaro a tutti, che dove arrivano nuovi immigrati arrivano perché il sindaco e l’amministrazione sono d’accordo! Noi ci stiamo opponendo nelle istituzioni, i nostri sindaci si stanno opponendo, ma i cittadini facciano la loro parte, si lamentino sul campo! Bussino alla porte del proprio sindaco! Si lamentino soprattutto i cittadini in difficoltà! Ogni giorno incontro o vengo chiamato da gente in difficoltà, noi non possiamo far altro che indirizzarli alla propria amministrazione per chiedere un sostegno, ma molti sindaci sono troppo occupati a cercare un’attività da far fare ai richiedenti asilo!

Svegliamoci e fermiamo questi sindaci perché sono proprio loro che stanno permettendo l’invasione in atto! Il ministro Alfano non ha forse ben chiaro che non deve accelerare sull’accoglienza diffusa, ma deve velocizzare le procedure per verificare chi ha diritto di ricevere asilo e chi no! E chi non ha diritto venga espulso, subito, punto!

Flavio Nogara
(Segretario Provinciale di Lecco Lega Nord - Lega Lombarda)

Tutto condivisibile, in linea di principio, ma la realtà presenta sfaccettature diverse. Tra i sindaci, infatti, c'è chi accoglie a braccia aperte gli stranieri e chi li riceve obtorto collo. Un sindaco non può impedire che sedicenti profughi vengano alloggiati in strutture private, gestite dalle cooperative che ricevono compensi dal governo. Diverso è il caso di quei sindaci piddini che si fanno in quattro per trovare sistemazioni in strutture pubbliche. E, certamente, i cittadini che non sono d'accordo dovrebbero protestare vivacemente e clamorosamente: ma questo appello alla mobilitazione dovrebbe essere rivolto, in primis, a quei politici che ricevono compensi da nababbi dopo essersi presentati come difensori della loro gente e della loro terra. Coerentemente, siano costoro ad organizzare la protesta e si facciano trovare in prima fila.

G. F.

1 aprile 2016