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In ricordo di Ida Magli quella mia intervista di tredici anni fa sui rischi dell'invasione islamica

Lecco (Lècch) - Se ne è andata avvolta in un silenzio sconcertante e nell'incenso di Stato profuso sulla bara di un nume dell'ideologia corrente, spirato un paio di giorni prima che lei ci abbandonasse: Ida Magli è morta il 21 febbraio, a 91 anni: lei, antropologa e studiosa di spessore, scrittrice che apriva le menti, paladina della nostra civiltà, maestra di vita e donna coraggiosa che aveva saputo crescere rinnegando i cliché della sua infatuazione ideologica giovanile, è stata liquidata con un'alzata di spalle.

A questa donna eccezionale, che troncò le proprie collaborazioni con le maggiori testate nazionali pur di conservare indipendenza di giudizio e dignità personale, dedico l'inter nos del nostro giornale, ripubblicando una intervista dal titolo «Se non fermiamo l'islam sarà la fine» che mi concesse nell'estate del 2003, quando lavoravo al quotidiano la Padania. Buona lettura e buon ricordo.

«Se non fermiamo l'islam sarà la fine»

Il Corano sui banchi di scuola, come propone la "sinistra" giunta provinciale di Trento, è l'ultimo schiaffo alla nostra identità: un oltraggio che non può essere stigmatizzato solo a parole, ma che meriterebbe una rivolta di popolo contro i fautori del nostro annientamento culturale, civile, e religioso. Invece, Lega a parte, le reazioni paiono del tutto inadeguate, come se "loro" avessero già vinto...

E', invece, una reazione vivace e sconsolata al tempo stesso quella della grande antropologa Ida Magli, che ormai vede la "cittadella" italiana e cristiana irrimediabilmente accerchiata da storici nemici, e si sfoga con noi sparando a zero contro il "barbaro invasore" e chi gli spalanca le porte. Accuse a raffica che non risparmiano l'ignavia di certa maggioranza, i tradimenti e l'apostasia nella Chiesa postconciliare, lo sfascismo ideologico della sinistra, i piani inconfessabili delle lobby che tramano al chiuso dei Palazzi di Bruxelles.

Professoressa Magli, la Provincia di Trento autorizza l'insegnamento scolastico dell'islam. Il via libera viene da quella sinistra che si oppone al latino e ai dialetti. C'è una logica in tutto questo?

«Ormai siamo allo sfacelo, è come se i mussulmani avessero già vinto. O facciamo la "rivoluzione", o possiamo scrivere la parola fine alla nostra civiltà. Il problema è che la risposta necessariamente giunge sempre troppo debole, altrimenti le "quinte colonne" dell'invasione islamica ti fanno passare per filonazista. La sinistra? Certo, loro sono nati internazionalisti, volevano l'Unione Sovietica, sognavano di cancellare la cultura, le lingue, le tradizioni. Rimaneva l'utopia universale della classe operaia, oggi non c'è più neppure quella».

Oggi le parole d'ordine della sinistra si sposano con il diktat multirazziale, multireligioso e "antidiscriminatorio" imposto dalle lobby. Non le pare che certi slogan di piazza trovino una forte eco a Bruxelles?

«Se non si combatte anche sul fronte dell'Ue, ogni resistenza all'islamizzazione è inutile. L'Unione europea è stata fatta per far vincere l'islam. In Europa è necessaria una lotta durissima. Adesso c'è da confidare che i cattolici della potente Cl e la Lega riescano a far rinviare la firma della Costituzione Ue, pretendendo che si affermi con chiarezza il ruolo delle radici cristiane. Spero che Berlusconi non tenga di più ad essere il protagonista di una grande cerimonia...».

Non pensa che anche le attuali gerarchie vaticane abbiano delle responsabilità in questa situazione di generale sbracamento verso l'islam? Quanto stiamo pagando i costi del nuovo ecumenismo che mette tutte le religioni sullo stesso piano?

«Sicuramente, è stato Woityla a darci il colpo di grazia. Dove sono finiti duemila anni di dottrina cattolica? Su questi aspetti mi sono trovata in piena sintonia con un sacerdote dell'arcivescovo Lefebvre, don Ugo Carandino, durante un dibattito organizzato da Radio Padania Libera. Sono convinta che Gesù Cristo oggi venga tradito in maniera paurosa. Ho litigato perfino con mons. Maggiolini, che pure ritengo uno dei prelati più coerente e stimabili: condivideva gran parte delle mie analisi, ma appena si critica questo Papa non vuole più sentire ragioni... Mi sono rivolta anche al cardinale Biffi. E' stato gentilissimo e mi ha anche incoraggiato. Mi ha detto: "Faccia come Goffredo Di Buglione (il condottiero crociato cantato dal Tasso che liberò Gerusalemme dai mussulmani, ndr)". Però inutilmente gli ho chiesto qualche strumento, un intervento più forte a sostegno di questa battaglia. Ho scritto anche a Ratzinger, ho fatto di tutto... Ma poi prevale sempre questa nuova mentalità di buonismo ecumenico. Basta pensare che per la Costituzione Ue si parla di fare riferimento alla radici "giudaico-cristiane": ma cosa vuol dire? Qual è la religione che ha forgiato l'Europa, l'ebraismo o il cristianesimo? Si giustifica questo ibrido tirando in ballo il "padre Abramo". Ma allora questo vale anche per i mussulmani. Il Dio padre dei cattolici non è quello della Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo?».

E i cosiddetti politici cattolici?

«Per carità! Penso al gruppetto di ex Dc che sta con Forza Italia: sono tutti dei marpioni. Io dico sempre che non sono credente, ma al loro confronto forse andrei in Paradiso. Dio avrà la nausea di gente così. Ci vorrebbe un gruppo di cattolici vicino alla Lega, che potesse dare lezioni di coerenza cristiana e togliere a questi ex Dc i voti dei credenti di centrodestra. Davvero sarebbe utile un movimento "fiancheggiatore", svincolato da certi atteggiamenti di moderazione che si rendono obbligatori per un partito di governo...»

In quale contesto sarebbe necessario avere le mani più libere?

«I tabù dettati dal "politicamente corretto" sono tanti. E' tabù criticare il Papa, attaccare l'Ue, denunciare che i trapianti portano alla banalizzazione della morte, in una società di mercato e di consumo che capitalizza, dichiarando che non possono andare sprecati, perfino i cadaveri... E poi questa assurdità della scuola dell'obbligo sino a 18 anni che ha costi rovinosi e abitua i giovani a star lontano dalle responsabilità. Come se non bastasse, si tratta di una scuola dove l'80% degli insegnanti è di sesso femminile. Ma come fanno i maschi ad avere una donna come modello di comportamento?»

Sarà per questo che tra gli italiani si registra un alto tasso di "mammoni"...

«Mammoni e omosessuali».

A parte alcune opinabili questioni, mi pare però che sui grandi temi, gli stessi che le stanno particolarmente a cuore, la Lega Nord abbia sempre dimostrato autonomia e determinazione. Non le riconosce questa coerenza e combattività?

«Non ho alcuna difficoltà a dire che i ministri migliori sono quelli della Lega, attorno a Bossi c'è una squadra di bravissime persone. Però non guasterebbe una "zona franca", un gruppo di leghisti più trasgressivo: la battaglia contro l'islamizzazione richiederebbe toni ancora più duri».

Professoressa, su quella che definisce invasione islamica ha maturato solide certezze...

«C'è una cosa a cui ancora tento di trovare una spiegazione, ormai da dodici anni. Mi chiedo chi c'è dietro a tutto questo, chi ha deciso che l'Europa diventasse un dominio islamico. Lei ce l'ha una risposta?»

Giulio Ferrari

24 febbraio 2016