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Ballabio, Crimella interroga sul dialetto

Ballabio (Balàbi) - Interrogazione di Barbara Crimella, consigliere comunale di Nuovo Slancio per Ballabio, in materia di tutela del dialetto. «Come verrà data attuazione a quanto sancito dallo Statuto comunale?», chiede la consigliera di maggioranza al sindaco Alessandra Consonni.

SENTIRE. «La lingua locale, ancora così viva e presente nel profondo sentire dei ballabiesi - spiega Crimella -, nel corso degli anni non ha trovato altrettanta attenzione da parte delle istituzioni pubbliche locali: si confida, pertanto, che la nuova amministrazione comunale intraprenda quelle iniziative idonee a conservare e valorizzare il patrimonio culturale in cui affondano le radici del territorio».

ATTO DOVUTO. «Questa premura - prosegue -, d'altro canto, più di una scelta politica costituisce atto dovuto verso la nostra gente e verso le regole fondamentali che la comunità si è data: infatti, lo stesso Statuto del Comune, approvato dal Consiglio comunale nell'anno 2000, vincola l'amministrazione comunale ad attuare scelte volte a garantire «la conservazione dell'idioma locale, per non perdere quel patrimonio di valori morali e culturali che hanno fatto la storia della comunità ballabiese».

LEGAME. «Anche per questa ragione - conclude la consigliera -, confidando nella sensibilità e nella concretezza della giunta comunale, della quale si apprezza operatività e forte legame con il territorio, di concerto con il capogruppo di Nuovo Slancio per Ballabio, dottor Domenico Scala, ho presentato questa interrogazione. Allo scopo di stimolare l'iniziativa in materia di tutela della lingua locale, chiedo come l'amministrazione comunale intenda adempiere a quanto, al riguardo, affermato dallo Statuto comunale del Comune di Ballabio, dallo stesso programma di Nuovo Slancio per Ballabio e dagli orientamenti prevalenti espressi in Regione Lombardia».

L' INTERROGAZIONE. Al Signor Sindaco per sapere quanto segue. PREMESSO:

CHE lo Statuto del Comune di Ballabio, approvato con delibera di C.C. n. 7 del 28/2/2000, sancisce nei suoi Principi generali, art. 1 comma 3, che "Il Comune nell'ambito del settore istruzione, conscio dell'importanza dell'educazione, e quindi della scuola pubblica e privata, per la crescita dell'individuo e della societa', oltre a svolgere le funzioni amministrative previste dalle leggi, opera in particolare: (...) favorendo la conservazione dell'idioma locale, per non perdere quel patrimonio di valori morali e culturali che hanno fatto la storia della comunità ballabiese".

CHE in Regione Lombardia e' allo studio una normativa per la tutela della cultura tradizionale lombarda, a partire dalle varianti della lingua lombarda costituite dagli idiomi locali, i cosiddetti dialetti, e che le amministrazioni che parteciperanno a questa operazione culturale potranno attingere a finanziamenti regionali;

CHE la tutela e valorizzazione della lingua locale si desume chiaramente nel programma di Nuovo Slancio per Ballabio, che ha ricevuto il maggior consenso da parte dei cittadini ballabiesi. Cio' anche per la fondamentale ragione che i valori etici in una comunita' trovano solide radici soltanto nel riconoscimento delle proprie tradizioni, intese come quel complesso di memorie, notizie e testimonianze che, trasmesse da una generazione all'altra, si costituiscono in regole di reale costanza di fatto, concretabile in precetto
generale.

Considerate queste premesse, SI CHIEDE di sapere come l'amministrazione comunale intende adempiere a quanto, in materia locale, affermato dallo Statuto Comunale del Comune di Ballabio, dal programma di Nuovo Slancio per Ballabio e dagli orientamenti espressi in Regione Lombardia.

23 febbraio 2016