Lecco non è Bruxelles, però il verbo coranico diffonde parole di morte in Belgio come da noi
Lecco (Lècch) - Nuovo attacco islamico all'Europa, questa mattina a Bruxelles: 23 morti, vittime di assassini suicidi (e, per favore, finitela di chiamarli alla giapponese, perchè i kamikaze sono degli eroi immolati contro obiettivi militari e non degli arrapati che fanno strage di donne e bambini, convinti di meritarsi così un angolo di paradiso con annesse 72 vergini).
SENTENZE. L'altro giorno, nell'ambito della manifestazione Leggermente, al Teatro della Società sono andate in scena le sentenze di Zygmunt Bauman. Il novantenne sociologo ha sciorinato la sua verità sugli attentatori di Parigi, raccontando che alla radice della loro scelta criminale c'era la mancata integrazione, ovvero la colpa di noi europeri nel non aver offerto una «dignitosa prospettiva» di vita a questi scervellati.
BENESTANTE. Sul nostro giornale abbiamo ricordato, attingendo a un ottimo servizio giornalistico del Sole 24 ore, che la famiglia di Abdelhamid Abaaoud, la mente delle stragi di Parigi, «è ben integrata e peraltro benestante. Tanto che il padre, commerciante, si può perfino permettere di iscrivere suo figlio a una scuola di Uccle, un sobborgo di Bruxelles frequentato da ricchi». Insomma, piaccia o meno a Bauman e agli eterni "colpevolizzatori" della povera Europa, il disagio sociale non c'entra nulla coi terroristi islamici. Anche perchè, a parte l'agiata famiglia Abaaoud, in gran parte del Vecchio Continente gli immigrati sono serviti di barba e capelli, nel peggiore dei casi godono di redditi minimi garantiti e intascano consistenti sostegni e prebende famigliari.
NEI SECOLI. Ma allora, qual è la molla di tanta assurda ferocia? La motivazione è la stessa che, da Maometto ai giorni nostri, ha spinto per secoli milioni di invasati a scagliarsi contro le popolazioni cristiane: prima la conquista dell'intero nordafrica che le Sante Crociate tentarono di liberare, poi del Mediterraneo (Spagna, Sicilia...) e le incursioni in tutti i porti con stragi di civili e bottino di beni e di schiavi, l'attacco alla Francia respinto da Carlo Martello, il sacco delle basiliche di San Pietro e San Paolo, la battaglia di Lepanto, l'assedio di Vienna... sino all'attuale espansione sotto mentite spoglie. In tale contesto, oggi, c'è chi vorrebbe forzare i tempi del trionfo demografico di Allah e persiste nel solco della sanguinaria tradizione della mezzaluna.
NERO SU BIANCO. La motivazione, si diceva. E' scritta nero su bianco e non ci stancheremo mai di rinfacciarlo a chi infila la testa sotto la sabbia. Ecco, al riguardo, un po' di Corano, dall'edizione dell'Unione delle comunità islamiche italiane. «Maledica Allah i miscredenti (2,89). Sono certamente miscredenti quelli che dicono: Dio è il Messia figlio di Maria (5,17); Quando incontrate gli infedeli, uccideteli con grande spargimento di sangue e stringete forte le catene dei prigionieri (47,4); Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finchè non emigrano alla causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate (4,89); Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori (ndr: poichè credenti in un Dio uno ma anche trino i cristiani vengono considerati mušrikun, cioè "associatori") ovunque li incontriate: catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso. (9,5); Di fronte ad Allah non ci sono bestie peggiori dei miscredenti (8,55)». E si ricordi bene che il verbo coranico è uguale a Lecco come a Bruxelles.
22 marzo 2016