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Olocausto di comuni: insorge la Lega Nord

Lecco (Lècch) - Lega Nord lecchese in difesa dei Comuni sotto i 5mila abitanti che rischiano un autentico olocausto. Dura critica del senatore della Lega Nord, Paolo Arrigoni, e del segretario provinciale Flavio Nogara contro l'ipotesi allo studio di Parlamento e Governo: a chiedere una raffica di accorpamenti sono 20 parlamentari piddini, tra cui il lecchese Fragomeli.

PUNIRE. «Il Pd vuole tagliare circa 5700 Comuni, il 70% del totale in Italia. Assurdo che mentre negli organi centrali dello Stato la spesa pubblica continua ad aumentare e si continua a non applicare la spending review si vogliano punire gli organi periferici che invece sono stati gli unici a cui è stata imposta veramente la politica dell'austerità», protesta Arrigoni.

SENZA SOLDI. «Dopo la finta eliminazione delle Province che oggi, nonostante le funzioni ancora assegnate, sono state lasciate senza soldi necessari per la manutenzione di scuole, strade e territorio; dopo il cappio al collo messo ai municipi con gli assurdi vincoli sul turn over del personale e i pesanti tagli ai trasferimenti inflitti dai governi Monti, Letta e Renzi, che hanno costretto i sindaci a fare gli esattori per conto dello stato con l'Imu, anche agricola, la Tasi e la Tari ora - spiega Arrigoni - prosegue con un progetto di legge targato Pd, l'attacco ai comuni con meno di 5mila abitanti che saranno obbligati a fondersi. E' un attacco all’autonomia decisionale, gestionale ed organizzativa dei Comuni sancita dalla Costituzione».

SI DIMETTANO. A questo punto, aggiunge Nogara, «tutti i sindaci del Pd sotto i 5.000 abitanti per coerenza si dimettano! Il Pd vuole la cancellazione di tutti i comuni inferiori ai 5.000 abitanti e il territorio non ha bisogno di sindaci che non credono nell’ente che amministrano!». Per l'esponente del Carroccio è «assurdo e squallido il tentativo di far credere che lo spreco del paese siano prima le province e ora i comuni, volendo cancellare quelli sotto i 5.000 abitanti. La Regione Lombardia ha un residuo fiscali (differenza tra ciò che diamo e ciò che riceviamo da Roma) di oltre 54 miliardi di euro e da uno studio di Confcommercio sulla spesa pubblica si evince che se tutte le regioni fossero amministrate come la Regione Lombardia lo Stato si troverebbe un tesoretto di 23 miliardi. Quindi gli sprechi cerchiamoli da altre parti!»

SVENDERE TUTTO. «Finiamola - conclude - di svendere tutto ciò che abbiamo conquistato negli anni e la nostra identità con la scusa che è un costo! Chiedete a un consigliere comunale di questi comuni quanto percepisce all’anno….c’è da vergognarsi a parlare di costi! E comunque l’unica soluzione per rendere anche questi comuni ancora più efficienti con un ulteriore risparmio di risorse è intensificare i servizi associati tra i comuni, null’altro! La cancellazione dei piccoli comuni è soltanto l’ennesimo tentativo di cancellare la nostra identità».

18 febbraio 2016