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Le mani addosso alla cameriera: nigeriano già libero, choc a Colico

Colico - I carabinieri lo hanno arrestato, il tribunale di Lecco lo ha rimandato al prossimo hotel in attesa di giudizio, e Ugo Parolo esprime tutto il turbamento e la rabbia dei suoi concittadini per quella generosa accoglienza così mal ricambiata.

CITTADINI SCONCERTATI. Quello squallido episodio accaduto a Colico sabato pomeriggio ha lasciato il segno, specialmente in chi si aspettava una immediata riparazione al torto subito da un'intera comunità. Ex sindaco colichese ed ex deputato, attualmente consigliere regionale, Parolo si fa carico dello sconcerto che affiora tra la gente della cittadina dell'alto lago.

TRATTATO COI GUANTI. "Non riesco a capire come questo straniero sia già libero. Purtroppo - afferma l'esponente leghista - è accaduto un episodio molto grave che, a mio avviso, meritava una risposta diversa. Conosco personalmente il gestore dell'albergo teatro dei fatti: si tratta di una persona squisita e posso dire con certezza che quello straniero è stato trattato coi guanti. Oltretutto la sua permanenza in hotel è pagata dai contribuenti. Non doveva permettersi di comportarsi in una maniera simile".

RESTARE ALLIBITI. "Apprendo, come riportato dalla stampa - continua Parolo -, che questo giovane nigeriano definito profugo ha messo le mani addosso a una cameriera, una signora, paleggiandola, e che la poveretta, finita a terra, si è liberata solo grazie alla propria determinazione, alla sua energica reazione. C'è da restare allibiti". Nei confronti della donna, insomma, è stata compiuta una violenza, a prescindere dal conseguimento del risultato a cui mirava l'asilante. "A mio avviso - commenta Ugo Parolo - non doveva essere rilasciato. Verrà forse rinviato a giudizio ma nel frattempo sarà libero e, in quanto profugo, villeggerà ancora a carico del contribuente. Non riesco a capire come questo sia possibile". Per l'ex sindaco una "magra consolazione": "Il tribunale ha disposto che non dovrà più soggiornare a Colico - conclude -: non credo che ci si possa accontentare".

30 novembre 2011