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Ospedali lecchesi, burqa fuorilegge

Lecco (Lècch) - Verrà rispettato anche negli ospedali lecchesi il divieto di accesso alle "donne fantasma": agli ingressi del Manzoni di Lecco e del Mandic di Merate è stato apposto il cartello che proibisce l'entrata ai burqa, oltre che a tutte le persone che nascondono il proprio volto.

SICUREZZA. Il cartello reca i simboli del casco, del passamontagna e del burqa attraversati da una barra rossa di divieto con la seguente dicitura, in italiano, inglese, francese e arabo: «Per ragioni di sicurezza è vietato l’ingresso con il volto coperto».

GIUNTA MARONI. Il provvedimento, entrato in vigore il primo gennaio, è stato approvato dalla giunta regionale lombarda di Roberto Maroni. Non si tratta di misure nuove, bensì di una iniziativa per rafforzare la normativa nazionale sulla pubblica sicurezza che proibisce a chiunque di recarsi in pubblico a volto coperto ma che viene spesso disattesa dalle donne maomettane.

DOPO PARIGI. La decisione è stata presa all’indomani degli attentati di Parigi. Se qualcuno addetto alla vigilanza prima faceva finta di niente davanti a un burqa per evitare polemiche, «adesso - sottolinea Maroni - chi controlla gli ingressi sa che se vede qualcuno con il volto coperto non deve farlo entrare: questo regolamento rende esplicito il riferimento a una legge nazionale».

IN TICINO. Il divieto di burqa era già stato sancito esplicitamente in Canton Ticino nel marzo 2015, estendendolo a tutti i luoghi aperti al pubblico, strade comprese. Dopo il referendum popolare del settembre 2013, l'anno scorso il divieto di mascheramento è stato giudicato conforme alla Costituzione ticinese.

3 gennaio 2016