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Profughi, la Lega lecchese mette all'indice i sindaci “accoglienti”

Lecco (Lècch) - «Grazie al tuo sindaco, arrivano i clandestini nel tuo paese». Questo il tenore del manifesto diffuso dalla Lega Nord nei comuni del Lecchese dove il sindaco ha aderito al piano di accoglienza diffusa lanciato dalla Prefettura: farsi carico del 3 per 1000, ovvero tre stranieri ogni mille residenti. Dimenticando che, in molte località, gli allogeni già superano il 10%.

ADDITATI. Il segretario provinciale leghista Flavio Nogara lo aveva promesso: «I sindaci che aprono le porte all'invasione verranno additati alla nostra gente». Risultato, un manifesto che riguarda una sessantina di primi cittadini.

TARGATI PD E NCD. Ai primi di dicembre, infatti, la grande maggioranza dei sindaci del Lecchese, in gran parte targati Pd e Ncd, aveva obbedito all'ordine di scuderia partito dal governo romano: aderire al sistema di accoglienza che prevede di "scaricare" sui comuni del territorio gli stranieri che non potranno essere tenuti al Bione e al Ferrhotel di Lecco.

SCONOSCIUTI. Solo 6 sindaci si erano apertamente opposti (Oggiono, Pescate, Oliveto Lario, Ello, Lierna e Ballabio) mentre pochi altri si erano astenuti, pur esprimendo analoga contrarietà. Tra le motivazioni del diniego, anche ragioni di sicurezza che trovano fondamento nella difficoltà di sapere chi si porta in casa: lo stesso Gian Mario Fragomeli, deputato piddino lecchese, visitando la tendopoli del Bione aveva ammesso: «Molti profughi non vogliono essere identificati». Ora i sindaci "accoglienti" si assumeranno anche questa responsabilità.

Nella foto: il manifesto contro i sindaci "accoglienti".

28 dicembre 2015