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Ballabio riscopre le torri del medioevo

Ballabio (Balàbi) - «Ad arricchire la storia di Ballabio non ci sono solo taleggi, pastori e mucche, ma anche torri, guerrieri e fortificazioni. E noi desideriamo che il nostro paese si riappropri pienamente del suo affascinante passato». Questa la ragione che ha indotto il sindaco di Ballabio ad organizzare, nei giorni scorsi, una piccola "spedizione" in una zona impervia del territorio comunale.

IL GRUPPO. In azione la stessa Alessandra Consonni, l'assessore all'Urbanistica Anna Consonni, l'architetto Gianfranco Scaioli, conoscitore e appassionato della storia locale, e Nerino Panzeri, maestro di sci ed esperto di montagna. Soprattutto grazie alla competenza di quest'ultimo, il gruppo ha potuto raggiungere in sicurezza i ruderi della torre d'epoca medioevale, posta sulla cengia di un dirupo a nord di Ballabio, antistante ad una seconda torre edificata sullo Zucco del Rat.

MURAGLIONE. «Secondo la documentazione gentilmente fornita dall'architetto Scaioli - spiega il sindaco Consonni - le due torri, collocate poco prima di Balisio venendo da Ballabio, facevano parte di un sistema difensivo dotato di un robusto muraglione con tanto di porta d'accesso, menzionato negli statuti trecenteschi della città di Lecco. Ancora molto tempo dopo, queste fortificazioni godettero di così alta reputazione che, durante la guerra con Venezia, il conte della Valsassina Simone Arrighi scrisse al duca Francesco Sforza di poter tener testa all'assalto di diverse migliaia di armigeri nemici».

VIRTUALI. Il primo sopralluogo del gruppo ballabiese ha confermato la presenza dei ruderi. Si tratta di quanto resta dei tipici muri formati da pesanti pietre squadrate e grossi sassi. «La sfida - prosegue il sindaco - ora è quella di inquadrare in modo coerente ed organico quei reperti, e questo, ovviamente, è un lavoro che possono compiere gli studiosi. Sarebbe formidabile ricostruire fedelmente quelle fortificazioni, almeno in maniera virtuale, grazie alle possibilità offerte dagli strumenti informatici. Il territorio del nostro Comune - conclude - si sta rivelando una miniera della memoria storica e archeologica, come attestano le ricerche in corso e i reperti ballabiesi custoditi nel museo di Lecco. Anche queste testimonianze medioevali, che trovano riferimenti nell'araldica del Comune, vanno riscoperte e valorizzate con una adeguata operazione culturale perchè ci parlano del percorso della nostra comunità e costituiscono un patrimonio dell'identità locale».

Nelle foto: ruderi medievali a Ballabio.

25 novembre 2015