Ballabio, Gattinoni: «Ciclabile? Sì, ma...»
Ballabio (Balàbi) - Realizzata in una zona notoriamente a rischio frane e, alla fine, necessariamente chiusa: sul futuro della ciclopedonale di Ballabio, presentata dalla precedente amministrazione come una opportunità turistica e ricreativa, interviene Sara Gattinoni, assessore comunale alle Politiche sociali, Istruzione, Cultura e Sport.
ILARITA'. «La discussa pista ciclopedonale di Ballabio - ricorda l'assessore - venne realizzata dalla precedente amministrazione in una zona notoriamente a rischio di caduta massi, tanto che, anche a fronte di diverse frane, dovettero apporvi il relativo cartello di pericolo, suscitando sconcerto e persino ilarità generale, considerato che il percorso era stato presentato come idoneo ai bambini».
ATTO DOVUTO. «L'attuale amministrazione, sulla base di precise perizie geologiche eseguite durante il periodo del commissariamento prefettizio, ne ha disposto la immediata chiusura: si è trattato di un atto dovuto per salvaguardare l'incolumità di eventuali utenti e sollevare lo stesso Comune da ogni responsabilità. Non abbiamo inteso entrare nel circolo vizioso delle inesauribili e costose riparazioni delle reti paramassi, periodicamente sfondate, per non trovarci corresponsabili di un esborso senza fine a carico dei cittadini».
DISPENDIOSA. «Noi, tuttavia, non siamo contrari alla presenza di una pista ciclabile a Ballabio: si tratta della posizione in cui è stata realizzata che la rende problematica, inopportuna e dispendiosa. Non vogliamo continuare a tappare i buchi, ma risolvere il problema alla radice: valutare se sia possibile metterla in sicurezza una volta per tutte o limitare il danno economico con una tipologia di interventi più duraturi, e ci stiamo attivando in tal senso per reperire i finanziamenti, altrimenti dovremo prendere altre decisioni. Personalmente, ma so che questo auspicio è condiviso dal sindaco Consonni e da tutta la giunta di Nuovo Slancio per Ballabio, spero che vengano risolte le attuali criticità, consentendoci di riaprila».
Nella foto: Sara Gattinoni
15 ottobre 2015