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Ingenuità fatale: giovane donna rapinata sul lungolago di Lecco

Lecco (Lècch) - Presta il telefonino a un passante che ricambia la gentilezza fuggendo col maltolto sull'auto di un complice. La derubata tenta di aggrapparsi alla macchina dei malfattori ed è scaraventata a terra: il reato diventa rapina in concorso. Uno dei due banditi si era abraso i polpastrelli per non lasciare impronte digitali.

CHIAMATA. Il fattaccio nel pomeriggio inoltrato di sabato 25 luglio, sotto i portici di Lungo Lario Isonzo, quando una ragazza in compagnia di un coetaneo è stata avvicinata da un individuo altrettanto giovane che le ha chiesto di poter effettuare una chiamata al suo telefono, un I-phone 5s.

IL COMPLICE. La giovane, ingenuamente, acconsente e il ladro inizia a conversare al telefono allontanandosi poco per volta fino a raggiungere il marciapiede dove ad attenderlo vi era un complice alla guida di un’autovettura. La donna, rendendosi conto poco per volta di quanto stava accadendo, ha cercato di raggiungere il giovane per farsi restituire l'apparecchio.

CADUTA. A quel punto però il ladro era già salito sull’auto a cui la vittima si è aggrappata, in un estremo tentativo di bloccarlo. Risultato: la derubata ha rischiato di venire travolta ed è caduta rovinosamente sull’asfalto procurandosi delle lesioni. Alla poveretta non è rimasto altro da fare che rivolgersi alla Questura. In breve, la Squadra Mobile della Questura è riuscita a rintracciare il veicolo e, di conseguenza, gli autori del fatto.

LE IMMAGINI. Dalla visione delle immagini acquisite dal sistema di videosorveglianza cittadino, gli investigatori hanno individuato il veicolo con cui i malviventi si sono dati alla fuga, vettura che risultava riconoscibile da alcuni dettagli presenti sulla carrozzeria. L’accertamento, effettuato sui numerosi veicoli in transito, ha permesso di identificare l'auto giusta e i malfattori.

RICONOSCIUTO. In particolare, il ragazzo che aveva chiesto e ottenuto di effettuare la telefonata è stato riconosciuto con assoluta certezza dalla vittima e da altri testimoni. Gli autori del colpo sono stati rintracciati e perquisiti nelle rispettive dimore, dove sono stati trovati ulteriori riscontri al fatto che fossero proprio loro i responsabili dell’episodio denunciato. E’ risultata alquanto singolare, tra l’altro, la circostanza emersa durante l’indagine: il giovane che si era impossessato del telefono, aveva cercato di modificare quasi cancellandole le impronte digitali dai polpastrelli, per evitare di lasciare tracce dopo il compimento dei reati.

ALTERAZIONI. I due, residenti a Calolziocorte e Valmadrera, G. M. e A. M., rispettivamente di 19 e 35 anni, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per il reato di rapina in concorso. Per il 19enne è scattata anche la denuncia per il reato di “fraudolente alterazioni per impedire l’identificazione o l’accertamento di qualità personali”.

1 agosto 2015