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Acqua pubblica: a Calolzio nessuna democrazia, solo il diktat piddino

Calolziocorte (Calòls) - Egregio direttore, i consiglieri di minoranza di Calolziocorte hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare la totale assenza di democrazia, partecipazione e trasparenza anche e soprattutto nelle deliberazioni più importanti. Il sindaco ha persino ritenuto non necessario far votare l’indirizzo del Consiglio sulla posizione da tenere nell’assemblea del 29 luglio a Lecco relativamente all’affidamento della gestione del Servizio idrico integrato.

Non è poca cosa, riguarda il futuro dell’acqua della Provincia di Lecco, bene primario e di tutti. Riguarda investimenti fino a 300 milioni di euro. Riguarda le tariffe, destinate a salire ancora, se si faranno le scelte sbagliate. Il Consiglio di Calolziocorte, al contrario, si riunisce il 30 luglio, un giorno dopo e a cose fatte. Sarebbe bastato anticipare il Consiglio di un giorno per rispettare l’A,B,C della democrazia. Evidentemente i Democratici sono tali solo nel nome di partito. Noi chiederemo comunque ai consiglieri di esprimersi con una mozione, considerato che la nostra richiesta di atto di indirizzo è stata incomprensibilmente rifiutata.

La soluzione che sta venendo avanti, infatti, è un castello con le gambe d’argilla, una forzatura (già denunciata dalla Corte dei Conti della Lombardia, che ha chiesto di porre rimedio) con la prospettiva di trascinare i Comuni in un lungo contenzioso, che danneggerà soprattutto i cittadini. Ripetiamo: è una questione tecnica ma riguarda tutti, proprio tutti, perché va a incidere sul bene più importante. La giunta di Calolzio, almeno questa volta, alzi la testa e non prenda ordini dai partiti di Lecco. E le famose liste civiche dei cittadini protagonisti, dimostrino di essere tali.

Nella stessa conferenza stampa è stato denunciato un altro fatto altrettanto grave, anzi di più. Dopo che da mesi contestiamo, come per altro ha fatto ripetutamente il presidente della commissione Bilancio ing. Cola, la valutazione del ramo d’azienda Rifiuti di Ausm: decisamente basso, si è materializzato uno studio di fattibilità (mai passato in commissione, mai messo a conoscenza del Consiglio e persino di parte della maggioranza), effettuato dalla stessa società che ha redatto quello ufficiale, secondo il quale il ramo d’azienda rifiuti avrebbe dovuto essere valutato almeno 600.000 euro, molto di più del valore realmente pagato da Silea (435.000 virtuali, perché reali sono meno).

Le due valutazioni sono state fatte a distanza di pochi giorni l’una dall’altra. E quella ufficiale approvata dalla Giunta e dalla maggioranza, è molto vicina a quella stimata equa dal compratore. Leggere sui verbali della commissione e del Consiglio, cosa pensa al riguardo il presidente della commissione Bilancio. Il sindaco, il cda dell’Ausm, la stessa società che ha redatto le due valutazioni e i consiglieri di maggioranza dovranno darci molte spiegazioni, perché qui stiamo parlando di un patrimonio dei cittadini di Calolziocorte a nostro parere svenduto.

Marco Ghezzi
(Capogruppo Lega Nord Calolziocorte)

26 luglio 2015