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Calolziocorte, sull'acqua pubblica unite maggioranza e opposizione

Calolziocorte (Calòls) - Il Consiglio comunale di Calolziocorte ha approvato l’ordine del giorno delle opposizioni, Lega Nord e Lavoro sviluppo e libertà, sulle due proposte di futura gestione all’Ato di Lecco. Forte rivendicazione a favore dell'acqua pubblica nel principio che l'attività dell'ente gestore «deve considerarsi come uno dei servizi propri dell'amministrazione».

APPOGGIO. Le minoranze, come spiega Marco Ghezzi, capogruppo della Lega Nord, venerdì hanno sottoposto l'ordine del giorno al Consiglio in sostanziale appoggio al piano già approvato da alcuni Comuni, in testa quello di Merate. Il sindaco Valsecchi con la sua maggioranza ha approvato le linee guida, pur chiedendo alcune correzioni al testo.

CORREZIONI. Una in particolare, riguardava la vocazione più o meno commerciale della società affidataria. Su questo punto occorrerà fare una successiva riflessione. Il sindaco ha quindi annunciato che sull’argomento si dovrà ritornare presto, prima delle scadenze prossime. In quell’occasione, quando saranno chiariti tutti i dubbi, si potrà fare una valutazione più approfondita.

CASSAZIONE. Nell’Odg era contenuto anche un importante passaggio in cui si sottolineava la necessità di tener conto della sentenza della Cassazione, sezioni unite, n. 26283 del 25.11.2013, che evidenzia l’importanza, ai fini della sussistenza del controllo, della totale soggezione e dipendenza anche gestionale della società che deve essere considerata “longa manus della pubblica amministrazione, al punto che l'affidamento pubblico mediante in house contract neppure consente veramente di configurare un rapporto contrattuale intersoggettivo; di talché l'ente in house non può ritenersi terzo rispetto all'amministrazione controllante ma deve considerarsi come uno dei servizi propri dell'amministrazione stessa".

I VINCOLI. «Si è chiesto, tra l'altro - sottolinea Ghezzi -, di dar seguito alla delibera n. 69 del 28 ottobre 2013 del Consiglio provinciale di Lecco. L'unanimità è stata raggiunta anche sulla necessità che la soluzione scelta rispetti sino in fondo i vincoli imposti dalla legge senza forzature e/o scorciatoie, anche al fine di evitare le possibili impugnazioni sia da parte delle autorità giuridiche che da aspiranti concorrenti, anche privati, all’appalto), con gravi conseguenze sulla funzionalità del servizio idrico integrato e con probabile ulteriore aggravio dei costi della bolletta inviata ai cittadini».

8 giugno 2015