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Profughi nelle scuole di Lecco: protesta contro il Municipio

Lecco (Lècch) - Protesta della Lega Nord nei pressi del Municipio di Lecco per «esprimere la propria totale contrarietà sulla decisione di utilizzare la scuola di Maggianico come centro di accoglienza e smistamento, o dormitorio, per clandestini». La risposta leghista al nuovo arrivo di profughi in città è in calendario per martedì: ritrovo alle 18 in piazza Garibaldi.

ACCOGLIENZA. Il netto no «all’accoglienza a Lecco e in tutta la provincia di nuovi immigrati per i quali si trovano 1000 euro al mese», viene lanciato da Flavio Nogara, segretario provinciale del Carroccio di Lecco.

GIOVANI E ANZIANI. Un esborso garantito «mentre - sostiene Nogara - per i nostri giovani senza lavoro, per chi il lavoro l’ha perso, per chi ha perso la casa, per chi ha dovuto chiudere la propria impresa o attività perché strozzato dal fisco e da Equitalia, per le mamme separate o sole che si trovano a dover da sole accudire e mantenere i propri figli, per i nostri anziani con pensioni che non arrivano nemmeno ai 500 euro al mese dopo aver pagato per una vita tasse e contributi, per i malati gravi che non hanno le risorse necessarie per curarsi, di soldi non se ne trovano mai!».

IL METODO. «La contrarietà - aggiunge - è anche sul metodo, l’”operazione Maggianico” è stata portata avanti in gran silenzio dall’amministrazione senza dir nulla a nessuno, nemmeno, cosa gravissima, ai consiglieri durante l’ultimo consiglio comunale, probabilmente sapendo o temendo che sarebbe stata bloccata sul nascere. Per le 19 è stato convocato un Consiglio comunale: magari dalla sala consiliare sentiranno le nostre voci, e capiranno finalmente che fuori dal palazzo comunale non va tutto bene!».

I MUSSULMANI. «Tutti - conclude Nogara - stanno sottovalutando i problemi sanitari, di sicurezza e sociali che derivano dalla gestione dell’immigrazione portata avanti in questo modo dal Governo Renzi-Alfano. Ho chiesto più volte senza risposta, e lo chiederemo a gran voce alle porte del Municipio, che vogliamo una costante identificazione di chi frequenta il Centro islamico di Chiuso, vogliamo che ci siano telecamere interne ed esterne, che la gente anche in quel luogo parli o “preghi” nella nostra lingua, nelle registrazioni deve restare traccia di ciò che dicono e di ciò che programmano. A chi frequenta il Centro non sta bene? Venga chiuso il giorno dopo! E’ ora di finirla con il falso buonismo che ci ha portati ad essere invasi».

Nella foto: l'ingresso del Comune.

5 luglio 2015